Aloa Input cover

Aloa Input cover 

di Renato ‘Campominato’

Si rimane piacevolmente disorientati dopo l’ascolto di questa seconda prova degli Aloa Input, gruppo emergente di quella scena tedesca denominata New Weird Bavaria, constatando quanto i numerosi e ben definiti punti di riferimento musicali vengano miscelati e rielaborati con mirabile destrezza. Dall’iniziale Far Away Sun,che ricorda neanche troppo vagamente gli Animal Collective, il suono subito si svincola dagli schemi diventando incontenibile e senza fatica passa dal post-kraut di Oh Brother alle folgoranti sperimentazioni fatte di rock psichedelico, lounge e frammenti hip hop (molto simili alle sonorità del primo Beck Hansen) in Perry, The Door e Mad As Hell. L’armonico ed easy dream pop di stampo scandinavo che troviamo in 21st Century Tale e Vampire Song diventa in Hold On brumoso e molto vicino ai Lali Puna. Dai ritmi dell’elettronica più tribale di Blabla Theory ci troviamo poi a sorvolare i paesaggi rurali incontaminati del folk alternativo ed etereo alla Fleet Foxes di Krk Blues, giungendo poi ad avvolgenti ed intense ballate come la stupenda Ruth The Communist, traccia finale di questo imperdibile album che va ben oltre la conferma delle buone impressioni lasciate da quell’acerbo ma interessante Anysome, uscito un paio di anni fa. Questo grazie anche alla scelta di una produzione non troppo invasiva che lascia le strutture sonore grezze quel tanto da permettere di non correre il rischio di diventare stucchevoli e mantenere una discreta spontaneità.

8,5/10

httpv://www.youtube.com/watch?v=UixYCEu6v0k

Aloa Input – Vampire Song

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