courteneers

Come gli Stone Roses e gli Oasis, i Courteeners arrivano da Manchester e questo significa un’attitudine e una tradizione. Cominciamo dalla prima: nello stile dei suoi famosi concittadini rock, il frontman Liam (un nome una garanzia) Fray  ama amare se stesso e odiare i colleghi, la stampa e persino i poteri occulti quando i dischi del suo gruppo non arrivano al n. 1 GB: “A certa gente non vai bene, se sei del nord, sei bello e hai talento”. Quanto alla tradizione, i Courteeners si inseriscono nel solco di un suono potente, robusto e melodico, non solo di matrice mancuniana, ma genericamente britannica, che può far pensare ai  Kasabian,  ai Muse e a una modalità che potremmo definire glastoburiana (o anche glastonburina…).

Come i due lavori precedenti, Anna gioca sul sentimentale-virile, inserisce qualche tocco anni ’80 come oggi piace (Lose Control) e tira sempre al ritornello da ‘cantare tutti insieme ubriachi sotto la pioggia’ (Welcome to the Rave). Detto così, l’insieme suona un po’ furbo, mentre in realtà i Courteeners hanno indiscutibilmente un bel tiro, sanno scrivere i pezzi (bridge inclusi) e, cosa più importante, contribuiscono a salvare un genere in via d’estinzione quale il rock con le chitarre. Non sembrano un granché solo quando rallentano il passo: Marquee, ad esempio, vorrebbe essere malinconica ma suona un po’ goffa e, ahinoi, somigliante a Last Christmas degli Wham!. Chissà come la prende Fray se glielo si dice.

6,3/10

 

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Nello scorso secolo e in parte di questo ha collaborato con Rockerilla, Musica!, XL e Mucchio Selvaggio. Ha tradotto per Giunti i testi di Nick Cave, Nick Drake, Tom Waits, U2 e altri. E' stato autore di monografie dedicate a Oasis, PJ Harvey e Cranberries e del volume "Folk inglese e musica celtica". In epoca più recente ha curato con John Vignola la riedizione in cd degli album di Rino Gaetano e ha scritto saggi su calcio e musica rock. E' presidente della giuria del Premio Piero Ciampi. Il resto se lo è dimenticato.

Di Antonio Vivaldi

Nello scorso secolo e in parte di questo ha collaborato con Rockerilla, Musica!, XL e Mucchio Selvaggio. Ha tradotto per Giunti i testi di Nick Cave, Nick Drake, Tom Waits, U2 e altri. E' stato autore di monografie dedicate a Oasis, PJ Harvey e Cranberries e del volume "Folk inglese e musica celtica". In epoca più recente ha curato con John Vignola la riedizione in cd degli album di Rino Gaetano e ha scritto saggi su calcio e musica rock. E' presidente della giuria del Premio Piero Ciampi. Il resto se lo è dimenticato.

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