courtney barnett cover

courtney barnett cover

di Raimondo Bignardi

Ascoltando questo disco mi vengono in mente Elliott Murphy e Jim Carroll, rock’n’roll heroes del tempo che fu: avidi music lovers, recuperate Aquashow e Catholic Boy e sgombererete la vostra collezione di un centinaio di dischi “rock” degli ultimi vent’anni che dopo non ascolterete più. Andate poi a riporre nello scaffale ormai semivuoto questo Courtney Barnett, posizionandolo tra i suddetti e Lou Reed & Co., tra i veri dischi di rock come si facevano una volta!
Australiana, ventisette anni, al primo vero album dopo l’uscita, un annetto fa, di due ep riuniti in un solo cd. Un bel viso semplice da teenager dei film americani, una buona tecnica chitarristica, dei testi interessanti tra il descrittivo quotidiano e il flusso di coscienza. 
La band è classicissima, un trio che suona un rock potente e senza fronzoli con parecchi riff anni ’70, che mette in evidenza la bella voce di Courtney, grintosa ed espressiva, sempre in bilico fra il cantato e il declamato, in puro stile dylaniato. E’ qui che trovo veramente calzante il paragone con Jim Carroll, specie nei primi brani dell’album. In seguito le atmosfere cambiano un po’, col bellissimo blues-rock di Small Poppies, la ballatona in Bob Seger-style Depreston e l’acustica Boxing Day Blues, che rimanda a cantautrici contemporanee.
In conclusione ottimo album d’esordio, ma l’attendiamo al fatidico secondo per decretare la nascita di un nuovo grande rocker.

8/10

P.S. Dopo Ryley Walker un altro artista nato negli anni ’80 che sembra non ispirarsi agli anni ’70, bensì provenirne proprio. Meditate, music lovers, meditate.

httpv://www.youtube.com/watch?v=1NVOawOXxSA

Courtney Barnett – Depreston

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