Dan Sartain – Dudesblood.
Il nome di Dan Sartain è meno noto di quanto meriterebbe; musicista dell’Alabama, ha ricevuto qualche attenzione nel periodo di maggior successo dei White Stripes, per i quali ha anche aperto diversi concerti, e non è casuale: perché anche il suo è rock’n’roll primordiale, tinto di garage, di rockabilly e di country, come dimostrava il suo esordio del 2005, Dan Sartain Vs. The Serpientes, fino a oggi il suo lavoro migliore. E diciamo fino a oggi perché la recente uscita di Dudesblood sorprende e diverte come non molti dischi sono in grado di fare; soprende perché la formula per lui consueta si arricchisce di una virata punk ’77 inattesa e riuscitissima: Smash The Tesco e Love Is Suicide sono due brani rabbiosi, mal prodotti e suonati primitivamente; insomma perfetti.
Poi Dan Sartain – Dudesblood prosegue con una miscela di country stralunato e di testi stravaganti (“Now I’m grey/And now I’m old/Stuck my penis in the gloryhole” su HPV Cowboy, il “cowboy del papilloma virus umano”, è solo un esempio). E infine non manca l’hit potenziale: una cover di Pass It On del duo svedese The Knife, che prende grazie a DJ Bonebreak degli X un tono pop-calypso nuovo, e che soprattutto ripropone con la voce profonda di Dan il testo originale in cui la bionda Karin cantava il suo amore per il fratello di un (possibile) fidanzato. Imperdibile.
8/10