di Antonio Vivaldi
Cambiando lo stile dei fattori il risultato non cambia. E nemmeno cambiando il nome. Yours Truly, Cellophane Nose, apparso nel 2012 a nome Beth Jeans Houghton And The Hooves Of Destiny era un disco tra soul e folk ‘astratto’ che suonava intrigante, a tratti affascinante, ma difficile da memorizzare. Welcome Back To Milk, uscito qualche giorno fa sotto lo pseudonimo Du Blonde, si muove tra rock, pop e reminiscenze ’80 ed è… intrigante, affascinante, ma difficile da memorizzare. Nel lungo intervallo fra le due incisioni, l’inquieta ragazza di Newcastle ha vissuto a Los Angeles, si è fidanzata e sfidanzata con Anthony Kiedis dei Red Hot Chili Peppers, ha fatto e disfatto due volte i suoni del nuovo progetto discografico ed è infine approdata a un lavoro vitale e ricco di buone melodie eppure sempre un po’ generico nel suo ammiccare al rock con riff dei Kasabian, al pop intelligente di Florence, alle asprezze di PJ Harvey e così via. Che siano pop-wave come If You’re Legal, svoltino verso la ballatona come Hunter, oppure provino la strada del duetto alt-rock come Mind Is On My Mind (con Samuel T. Herring dei Future Islands) i pezzi piacciono subito e scompaiono subito dopo. Tutto è bene amalgamato e sapientemente prodotto dal Bad Seed Jim Sclavunos senza però mai uscire da una sensazione di carino generico che depotenzia anche l’effetto di testi sempre piuttosto vividi nel ritrarre, senza psicodrammi, relazioni sentimentali mai troppo entusiasmanti (e Raw Honey forse parla proprio di Kiedis). C’è dunque da sperare che un nuovo, eventuale cambio di fattori porti spessore e definizione alla musica senza togliere a Beth-Du Blonde la sua innegabile verve irrequieta.
6,9/10
httpv://www.youtube.com/watch?v=MoZrQrgwtB4
Black Flag
httpv://www.youtube.com/watch?v=3iH0JKMZS6c
Hunter