di Marina Montesano
Le prime note di Eagulls rimandano immediatamente a Three Imaginary Boys, l’album di debutto dei Cure, oppure ai Joy Division di Warsaw; il fatto che uno dei singoli d’esordio contenesse una cover di Requiem dei Killing Joke, poi, completa il quadro. Il post-punk al quale guarda il giovane quintetto di Leeds è cupo e ben poco manierato, il che li distingue da altri cloni di un suono che ha ormai compiuto tentacinque anni d’età. Proprio la visceralità della loro musica, che bene accompagna i testi di brani senza speranza già dai titoli (Hollow Visions, Soulless Youth), ci dice che gli Eagulls sono in realtà una band radicata nel presente; e che almeno conTough Luck, il brano che emerge su tutti, potrebbe aver trovato un inno che non fa rimpiangere gli originali. Post-punk’s not dead.
7.7/10
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Eagulls – Tough Luck