Gli Editors cambiano rotta
Gli Editors avevano esordito nel 2005, in piena nu-new wave, con l’ottimo The Back Room: un disco che attingeva a piene mani al suono Joy Division, Echo & The Bunnymen e dintorni, ma che lo faceva con una buona capacità compositiva e le giuste atmosfere. I due dischi successivi (An End Has a Start e In This Light and on This Evening) avevano pure i loro momenti e soprattutto cercavano di alleggerire la cupa formula iniziale in vista di una maggiore commerciabilità, che infatti è arrivata.
La nuova rotta di The Weight Of Your Love
Con The Weight of Your Love la band, che nel frattempo ha perso il chitarrista Chris Urbanowicz, decide di fare il grande salto: davanti a sé ha i festival estivi e la necessità di continuare a viaggiare alta nelle classifiche; pensa quindi di trovare il trampolino di lancio giusto registrando negli USA e abbracciando un suono ‘americano’.
Hanno ancora un’anima gli Editors?
Nelle interviste il leader Tom Smith parla del suo amore per R.E.M. e Arcade Fire, ma è piuttosto l’influenza degli U2 e di The Joshua Tree a pesare in canzoni come A Ton Of Love (fra le più accattivanti) o The Weight, che vorrebbe suonare cupa ma risulta invece pomposa. The Phone Book strizza l’occhio allo Springsteen meditativo, Two Hearted Spider richiama gli esordi, altrove (Sugar, Nothing) compare qualche arrangiamento orchestrale. Ma la sensazione generale è quella di un disco noioso e di una band ormai priva di anima.
4,5/10