di Antonio Vivaldi
Mark Everett, conosciuto anche come E, è un’istituzione del circuito musicale alternativo, un musicista i cui dischi si apprezzano per ormai quasi ventennale consuetudine. Tuttavia per Everett e i suoi Eels da qualche tempo si può parlare di ‘maniera ad alto livello’ in cui manca il graffio della novità dopo le pietre miliari di sturm und drang sonico rappresentate dai primi due lavori (qualcuno obbietterà che si tratta di cercare il pelo nell’uovo e che, insomma, ce ne fosse di gente così a fare musica, qualcun altro farà invece notare che lo stesso discorso è applicabile persino per Tom Waits). Questo Wonderful, Glorious non sembra cambiare la situazione, visto che il signor E resta personaggio bizzarro e artista dai forti sussulti emotivi, pronto a passare dal ritmo accalorato di Kinda Fuzzy agli struggimenti di A True Original e On The Ropes. Va detto tuttavia che l’insieme suona più pacificato e persino più mainstream del solito (Peach Blossom) e che questa maggiore linearità rappresenta in effetti una piccola novità oltreché un’opportunità per far conoscere gli Eels a un pubblico più ampio. Solo il tempo però dirà se si tratta di un altro album bello e risaputo o di qualcosa di più.
7,2/10
httpv://www.youtube.com/watch?v=_vS_By_ZZ0g
Eels – Peach Blossom