gallon-drunk-soul-hour

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di Antonio Vivaldi

E’ impossibile non volere bene ai Gallon Drunk e alla loro musica che suona sentita nel senso di risaputa, ma anche sentita nel senso di vissuta (chi ha visto dal vivo il gruppo inglese lo sa). E’ anche musica cupa, sbandata, notturna che fa subito pensare al Nick Cave anni ’80. Tuttavia,  se l’oscurità di  Cave è ormai un abile gioco di luci radenti, quella di James Johnston, cantante e chitarrista dei GD,  fa pensare a fanali di periferia con le lampadine bruciate da anni. Non a caso It Gets Dark From Here era il titolo del loro album del 2012 (che li rivedeva in studio dopo qualche anno di assenza) e The Soul Of The Hour non è certo un avvicinamento al mattino. Ancora una volta   il gruppo lavora per moduli – un modulo Stooges, uno  blues, uno Birthday Party, uno “notte nell’East End” – e li sviscera sotto forma di lunghi brani dove l’atmosfera conta più dell’evoluzione  melodica. L’insieme potrebbe suonare manieristico e anche vecchiotto, eppure in queste canzoni  c’è la verità di chi ha sempre camminato sulla linea che separa il quasi-successo dalla quasi-marginalità, una condizione che oggi si sta facendo, purtroppo,  sempre più diffusa. E non solo nella vita artistica.

7/10

 

L’album può essere ascoltato in streaming sull’eccellente  sito www.thequietus.com  

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Gallon Drunk – Before The Fire

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