Butch Vig si è conquistato fama e royalties imperiture in veste di produttore dei Nirvana (e di Sonic Youth, Green Day e così via). Come uomo-mente dei Garbage si è attenuto alla formula ‘alternative meets mainstream’ che gli ha fatto fare il botto con i Nirvana di Nevermind. Il semi-classico lavoro d’esordio (1995) occhieggiava a una furba formula grunge-pop e anche i successivi hanno giocato fra registri noti e meno noti con molta intelligenza (inclusa la figura anoresexy della cantante Shirley Manson) e poco cuore melodico. Insomma, ci sono i suoni, ma mancano i pezzi.
Dopo sette anni di assenza discografica, Not Your Kind Of People riconferma che il bello e il brutto (il cattivo, purtroppo, non c’è) del gruppo sono sempre quelli. Automatic Sistematic Habit parte ballabile e truce, a metà fra Crystal Castles e Madonna, però convince meno nel ritornello pop. Lo stesso vale per i due pezzi da singolo I Hate Love e Blood For Poppies: a grandi spunti iniziali non segue un’elaborazione alla stessa altezza. A funzionare bene sono soprattutto i due ‘lenti’ Not Your Kind of People e Beloved Freak, dove i Garbage sembrano non voler dimostrare una qualche bravura specifica e diventano persino sentimentali.
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