Dagli Strokes a Julian Casablancas+The Voidz: Tyranny
Con gli Strokes in caduta libera nella considerazione generale e una carriera solista ancora tutta da inventare, le scelte per Julian Casablancas non sono troppo facili. Cinque anni fa il pop leggero di Phrazes for the Young, anche se la canzone migliore in quell’ambito gli è arrivata con la Instant Crush dei Daft Punk, e oggi una svolta completa con un nuovo progetto, Julian Casablancas + The Voidz – Tyranny, esordio che esce per l’etichetta dello stesso Casablancas.
L’eclettismo di Julian Casablancas
La sensazione è che, per molti, questo The Voidz – Tyranny sarà il tipico disco che si ama o si odia: canzoni lunghe, a volte apparentemente prive di una logica costruzione, incursioni metal e free jazz (Father Electricity: un po’ stile Mars Volta, ma con maggior leggerezza) non rendono l’ascolto particolarmente facile. Eppure il progetto non manca di fascino. Human Sadness, con i suoi dieci minuti, ha momenti davvero belli. Crunch Punch potrebbe essere una canzone degli Strokes, non fosse sporcata da dissonanze e rumori. M.utually A.ssured D.estruction è prog-metal demenziale. Where No Eagles Fly ha un piglio punk e suoni di plastica molto ‘80s, al pari della programmatica Nintendo Blood.
Non per tutti i palati questo Julian Casablancas + The Voidz – Tiranny, insomma, e tuttavia sarebbe un peccato schivarlo soltanto alla luce di questo eclettismo un po’ folle; una vena di malinconica melodia, perfetta per la voce di Casablancas, lo percorre da cima a fondo e vale davvero la pena cercarla.
7,5/10