Guai in paradiso per La Roux.
Non sembra, ma sono passati già sei anni da quando si è cominciato a sentir parlare di La Roux, grazie al singolo Quicksand che rinviava amabilmente a Prince e al synth-pop anni ’80. Come meglio si sarebbe scoperto con il LP d’esordio omonimo, La Roux non era solo l’inglese Elly Jackson, ma anche il suo produttore e co-compositore Ben Langmaid. Molte cose sono accadute da quel momento in poi, e non sempre positive: un buon successo è stato accompagnato da crisi d’ansia che hanno portato Elly a perdere la voce, cancellando diverse date live, poi divergenze artistiche e personali hanno condotto alla separazione da Langmaid. Cosa attendersi allora da La Roux – Trouble In Paradise?
La Roux – Trouble In Paradise all’insegna del pop 80s
Insomma i guai ai quali accenna il titolo Trouble in Paradise non sono mancati, ma i segni sarà difficile trovarli in questo disco, che si apre all’insegna dell’electro-pop 80s più brioso con Uptight Downtown e Kiss And Not Tell. Il resto segue nel medesimo solco; qui etica ed estetica retrò sono abbracciate senza nessun sottinteso postmoderno (come nel caso dei recenti Jungle, ad esempio), il che piacerà sicuramente ai revivalisti e meno a quanti amerebbero ascoltare qualcosa di nuovo. Non tutti i brani hanno lo stesso livello, ma almeno Silent Partner, Sexotheque e Let Me Down Gently suonano perfette nel loro genere.
7,2/10