Torna il French Touch degli M83; con risultati alterni
di Marina Montesano
L’inaspettato successo di Hurry Up, We’re Dreaming nel 2011, dopo tanti anni di attività per gli M83 di Anthony Gonzalez, ha fatto della band francese un fenomeno internazionale. Alte dunque le aspettative per Junk, preceduto da alcuni singoli non male, ma niente che si potesse paragonare a Midnight City; e in effetti non molto sul nuovo disco lascia pensare che potrà bissare in pieno il successo del precedente. Però la formula non cambia: synth pop orchestrale denso di rimandi agli anni ’70 e ’80 con un pizzico di French Touch. Per intenderci, tra Abba e i Depeche Mode antiminimalisti. L’inizio con Do It, Try It e Go non è niente male; Time Wind è una collaborazione con Beck ugualmente riuscita. Ma non tutto viaggia allo stesso livello: fino a For The Kids fila bene, ma già questa traccia si avvia su binari decisamente troppo sdolcinati. Quindici brani per 55 minuti sono tanti, il che di per sé potrebbe non significare niente, visto che Hurry Up era doppio, ma qui l’insieme ha troppi punti deboli. Restano uno stile, idee e un certo talento che, se stentano a realizzarsi appieno in Junk, possono ancora riservare sorprese.
httpv://www.youtube.com/watch?v=ryh9rkIRGUs
Do It, Try It
6,7/10