di Marina Montesano
Mac DeMarco può affascinare o annoiare a seconda dei momenti, delle situazioni. Ormai la sua musica, in apparenza (o in realtà?) così casuale, melodicamente facile, rilassata, gli ha guadagnato numerosi estimatori; dal vivo il canadese riesce a coinvolgere, a trasformare in vantaggi quelli che potrebbero sembrare difetti, ma i dischi richiedono, appunto, l’umore giusto. Lo scorso anno Salad Days sembrava la quadratura del cerchio, unendo tale rilassatezza alle sue canzoni più riuscite. Another One ci pare riportarlo in una dimensione meno elaborata, adatta a una gita in campagna su una macchina un po’ scassata. Fra le otto canzoni del mini LP, No Other Hearth, delicatamente ‘60s, colpisce al primo ascolto, e anche le altre sono piacevoli, sebbene lontane dall’entusiasmare: ma l’entusiasmo non è una qualità che si associa agevolmente alla sua musica. L’ottava traccia, My House By The Water, è poco più di un accenno di melodia sul rumore di onde tranquille, al termine delle quali Mac fornisce il suo indirizzo di casa (a quanto pare corretto) e invita gli ascoltatori a fargli visita per un caffè.
7/10
httpv://www.youtube.com/watch?v=gbg27oT8Z9M
Another One