The Magnetic North Prospect

The Magnetic North Prospect

Secondo (bel) lavoro a tema geografico per il trio del Nord Magnetico

di Antonio Vivaldi

Magnetic North è un trio formato da Erland Cooper, Simon Tong e Hannah Peel. Cooper è il titolare del progetto Erland & The Carnival: due bei dischi di folk oscuro e attualizzato (E&TC, Nightingale) e poi lo scivolone in chiave pop Weller di Closing Time. Tong è un polistrumentista che ha suonato con Verve e Gorillaz per poi entrare a far parte di Erland & The Carnival. Peel è una cantautrice e costruttrice di carillon. Il primo lavoro a titolo Magnetic North si chiamava Orkney Symphony ed era ampio, ventoso, carico di memorie e con suoni e cori da piccola orchestra folk-ambient. Se lì si raccontavano le isole Orcadi, in questo secondo lavoro si parla di Skelmersdale, una “new town” nata nel 1961 in una zona non lontana da Liverpool come progetto urbano-umano che il thatcherismo cercherà/riuscirà ad affossare e la meditazione trascendentale s’ingegnerà a salvare con la forza del pensiero positivo (risultati così così). Ci si immaginerebbe un disco cupo e miserabilista e invece Prospect Of Skelmersdale è, nonostante tutto, fluido, gentile e all’insegna della vita che va comunque vissuta, magari allevando galline in mezzo al cemento. Inoltre, rispetto a Orkney Symphony è più legato alle canzoni, quasi tutte molto coinvolgenti nella loro delicatezza, ben strutturate strumentalmente (complimenti a Tong per aver mischiato flauti e clarinetti a synth anni ’70) e alternate a frammenti di discorsi e commenti d’epoca che oggi suonano un po’ buffi e un po’ tristi.
Considerazione finale: sulle Isole Orcadi è nato Erland Cooper e a Skelmersdale è cresciuto Simon Tong. Si può dunque  ipotizzare che il terzo disco dei Magnetic North sarà ispirato a Craigavon, nell’Ulster, dove è nata Hannah Peel. Il posto pare essere importante soprattutto per le gare di pesca e per una fabbrica di carrelli elevatori. Vedremo cosa riuscirà a cavarne il Nord Magnetico.  
 
8/10   
 
A Death In The Woods       
 
La recensione del primo disco dei Magnetic North:
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