What happened to Michael Franti and his Spearhead?
Personalmente li avevo lasciati al Yell Fire di una quindicina di anni fa, e incrociandoli successivamente in modo occasionale mi pareva riuscissero sempre ad offrire una gustosa e onesta miscela di black music (rap, soul, reggae).
Appariva chiaro già dall’inizio del nuovo millennio che la golden age di Home (1994) e Chocolate Supa Highway (1996) – con l’irresistibile combinazione di bassi pulsanti, sofisticati ritmi dance e passaggi vocali sexy e battaglieri – era definitivamente passata, per non tornare più, Tuttavia Michael Franti si manteneva comunque su standard dignitosi.
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In questa ultima prova invece siamo ben oltre il limite della decenza e appare francamente sconcertante pensare che si sia passati dall’irresistibile ritmo di People in tha Middle, un pezzo che ha fatto ballare mezzo mondo con il suo irresistibile mix di soul e hip hop, o dal Barry White da ghetto di Food for the Masses, a pezzi come I Got You, Sun and Mom, Breaking Down the Door, che sembrano jingle per l’ennesima promozione telefonica estiva. Manca solo il rumore in sottofondo del tuffo e l’annuncio di quanti giga vi regalano!
C’è qualcosa da salvare in Michael Franti & Spearhead – Work Hard & Be Nice?
No, nel modo più assoluto, nemmeno i nomi dei pezzi. Abbiamo Good Shit Happens (buono a sapersi), Friends Song, All My Friends (litigato con qualcuno Michael?), I’m On Your Side (roba da carie istantanea), P.S. I Love You (no, purtroppo non quella, fossi Macca gli farei causa) e non c’è modo di trovare qualcosa che possa rimandare, nemmeno alla lontana, ai vecchi Spearhead o perlomeno a qualcosa che non sia così irritante e valga la pena di essere ascoltato, anche distrattamente.
Insomma, a mio avviso risparmiate tempo per qualcos’altro, anche in streaming gratuito qui non c’è nulla che valga la pena. Per non parlare poi dell’idea di comprare il disco, sicuramente ci sono almeno un milione di modi migliori di spendere i nostri soldi. Si dice che Michael Franti sia un personaggio generoso e molto simpatico: e allora coraggio Michael, nessuno ti chiede miracoli, ma qualcosa di ascoltabile almeno sì.
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