Nadine Shah

 

Nadine Shah

L’esordio promettente di Nadine Shah: Love Your Dum And Mad.

Loops di piano, suoni sobri, testi che esplorano il tema del disagio mentale, il suicidio di un ex-fidanzato che aleggia sul disco, il titolo preso dall’opera di un giovane amico pittore scomparso nello stesso modo. Così si presenta Love Your Dum And Mad, l’esordio di Nadine Shah, inglese di padre pakistano e madre norvegese, potrebbe essere uno dei dischi più oscuri dell’anno. Grande classe, bella voce profonda ed espressiva, Nadine è stata accostata, non senza ragione, a Nick Cave e a PJ Harvey.

La produzione del disco è riuscita a metà.

Paragoni pesanti, insomma, che devono esser stati colti già inizialmente dal produttore Ben Hillier, il quale ha scelto per Love Your Dum And Mad suoni cupi e claustrofobici. Da una parte l’opzione è giusta, perché il materiale appare più un continuum affascinante e coinvolgente che una semplice raccolta di canzoni, dall’altra impedisce a brani come To Be A Young Man e Runaway di esplodere come potrebbero. Altrove c’è spazio per ballate atmosferiche e sempre cupe come Dreary Town. Ma al di là delle preferenze, il talento è indubbio e Love Your Dum And Mad molto più che un esordio promettente. Bisogna vedere quanto Nadine Shah resterà succube di questi paragoni pesanti e quanto invece riuscirà a trovare la sua strada. Il talento per farlo senz’altro c’è ed emerge pienamente già in questo Love Your Dum And Mad.
 

7.8/10

 

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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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