di Marina Montesano
Per l’uscita di Chasing Yesterday, Noel Gallagher ha rilasciato un po’ di interviste e dichiarazioni che sono rimbalzate tra giornali differenti, nelle quali, più che parlare del disco, ha sparato a zero su una quantità di colleghi: Alex Turner, Ed Sheeran, Alt-J sono stati chiamati in causa per mancanza di idee, personalità scarsa, suono moscio e via dicendo; si tratta di una tecnica comune per far parlare di sé, recentemente adottata, per esempio, dagli Sleaford Mods al fine di ritagliarsi un posto al sole (“al sole” si fa per dire nel loro caso). E poi dai fratelli Gallagher chiunque se lo aspetta, dunque nessuno stupore. Semmai, alla luce di tutto questo gran parlare, ci si attenderebbe un disco meno “square rock” di Chasing Yesterday, che suona invece melodico, pulito e senza traccia di asprezze. Un disco che sta al brit-pop come John Fogerty al rock americano; una formula e non molto altro. Tracce di Oasis (Riverman, The Dying Of The Light, You Know We Can’t Go Back e tante altre), una strizzatina d’occhio al Bowie glam con The Girl With X-Ray Eyes, ch’è infatti il brano più carino, ma che si sarebbe potuto giovare di qualche chitarra in più e di qualche tastiera in meno, e poi, appunto, brit-rock un po’ generico (The Mexican, In The Heat Of The Moment); Do The Damage, ad esempio, comincia bene con un sax dalle reminiscenze Roxy Music e poi si stempera subito in una melodia come mille altre. La voce di Noel, si sa, è gradevole ma lì si ferma; non per niente negli Oasis era suo fratello a cantare. Sembra insomma che le glorie siano tutte ormai relegate al passato, come sembra consapevolmente indicare anche il titolo della raccolta.
5,5/10
Seguiteci su Facebook:
https://www.facebook.com/pages/TomTomRock/564881650275629
https://www.facebook.com/groups/282815295177433/
e su Twitter:
e su Tumblr
httpv://www.youtube.com/watch?v=19nHQ9Butms
In The Heat Of The Moment