di Marina Montesano
Con una lunga carriera alle spalle, gli Of Montreal di Kevin Barnes restano una indie band difficile da definire: e lo sono volontariamente, dal momento che nei loro dischi hanno sempre allegramente saltellato tra generi diversi. Ma il 2013 dev’essere un anno indebitato con i ‘60s, se si pensa alle riuscite prove dei Foxygen e degli ultimi Deerhunter e, ora, di questo Lousy With Sylvianbriar. L’ultima incarnazione dei canadesi suona stonesiana nell’iniziale, e bella, Fugitive Air, garage (con tanto di organo) in Hegira Émigré, qui e lì un po’ Flying Burrito, un po’ Americana di varia ascendenza. Non si tratta tuttavia di una full immersion: Of Montreal abbracciano quel suono (al quale peraltro avevano guardato anche in passato) senza abbandonare il retroterra indie da dove provengono. A cominciare dai testi; nessuna canzone d’epoca si aprirebbe infatti con i versi: “Your mother hung herself in the National Theater / When she was four months pregnant with your sister / Who would have been thirteen years old today /Does that make you feel any less alone in the world?” (Colossus). E va bene così, perché un eccesso di revivalismo in una band con una decina di album già all’attivo sembrerebbe improbabile. Invece gli Of Montreal riescono a suonare credibili e al contempo piacevolissimi: difficile dire se Lousy With Sylvianbriar sia il loro disco migliore, dato che la varietà dovrebbe accontentare gusti anche molto differenti, ma di sicuro uno fra quelli che si ascolteranno di più.
7,6/10
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Of Montreal – Fugitive Air