pandabear vs tgr

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di Marina Montesano

Panda Bear, cioè Noah Benjamin Lennox, si è trasferito da New York a Lisbona dieci anni fa, affascinato da una città in “slow motion”; all’epoca aveva già fondato il progetto collaterale agli Animal Collective scegliendosi il nome del pigro mammifero. Una vita all’insegna della lentezza, allora, ed è forse questa la chiave per comprendere Panda Bear Meets The Grim Reaper, un disco che si fa apprezzare, appunto, solo a patto di aver tempo; e questo nonostante Panda Bear possa contare su fan che ne esaltano ogni (lento) movimento. Più vitale del precedente Tomboy, il nuovo è debitore della passione di Noah per la musica corale, l’elettronica, la sua band originaria ma anche, ad ascoltare attentamente, il Brian Eno degli anni 70 (quello con le canzoni, cioè). Si ascolti l’incedere di  Mr Noah, Crosswords, Butcher Baker Candlestick Maker o quello della centrale, e splendida, Come To Your Senses per cogliere il giusto mix tra sperimentazione e pop melodico ch’era stato già il marchio di fabbrica della tetralogia Here Come the Warm Jets, Taking Tiger Mountain (By Strategy), Another Green World, Before and After Science. Non tutto è così perfetto, su Panda Bear Meets The Grim Reaper, perché qualche rallentamento di troppo (Tropic Of Cancer, Lonely Wanderer) alla fine annoia.  Ma il pop sognante del Panda Noah riesce alla fine a conquistare con un suono non comune.

7,5/10

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Panda Bear – Mr Noah

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