Elettronica e atmosfere oscure segnano l’esordio di Alexia Charoud: I-Refrain.
Alexia Charoud è un’artista francese al suo esordio su extended play autoprodotto: I-Refrain si compone di quattro canzoni. Poche per giudicare la consistenza della proposta musicale, ma abbastanza per avere un’idea delle sue potenzialità.
Di Alexia Charoud sappiamo che si muove sulla scena elettronica londinese oltre che nella sua Parigi e ha prodotto musica per sfilate di moda ed eventi in galleria. Non si fatica a immaginare la musica dell’EP in contesti del genere.
Quattro canzoni ‘spaziali’
I-Refrain è atmosferico, oscuro e sognante: lo si intuisce già a partire dai titoli astrali o spaziali scelti per le canzoni. Si parte con Comets Cut, intro su note di synth glaciale prima che entri la ritmica, brano bello e notturno. Time & Magic ha un piglio iniziale più pop anche se rallenta al centro. Silver Lines sembra essere la traccia portante, scelta per venire illustrata da un video; belli i synth che ricordano gli esordi solisti di John Foxx. Chiude Alien II con leggeri tocchi disco vintage.
Alexia Charoud – I-Refrain: una proposta coraggiosa
In una stagione in cui sembra prevalere il pop revivalistico, Alexia prova invece una carta diversa, muovendosi piuttosto sulla scia di una musicista come FKA Twigs, della quale mancano certo i vocalizzi, ma che viene richiamata per le atmosfere che la sua musica (soprattutto con l’aiuto di Nicolas Jaar) riesce a produrre.
Comunque I-Refrain non è derivativo e cerca di trovare una sua strada, riuscendoci in larga parte. Esordire in un periodo segnato dall’assenza di eventi live non dev’essere facile, ma ci si augura che Alexia Charoud possa comunque trovare la rotta che queste quattro tracce sembrano indicare.
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