Per molti è il disco dell’anno: Amaarae – Fountain Baby
Se n’è parlato relativamente poco qui da noi, ma Fountain Baby di Amaarae è al momento il disco che ha ricevuto le migliori recensioni dell’anno. Cominciamo dunque col dire chi è: Ama Serwah Genfi, nome d’arte Amaarae, è una cantautrice ghanese-americana, nata nel Bronx, a New York, cresciuta tra Atlanta e Accra, in Ghana. La sua musica propone una fusione di musica pop, R&B, hip-hop, afrobeat, dancehall caraibica (una fusion nota come ‘alté’). Nel 2020 ha pubblicato il suo album di debutto The Angel You Don’t Know e nel giugno 2023 è uscito Fountain Baby, che perfeziona il precedente.
Musica globale
Quella di Amaarae è musica per i nostri tempi, transnazionale, fluida nel genere che propone come nella sessualità di cui parla abbondantemente nel disco. Reckless & Sweete e Co-Star, inno all’astrologia, sono state proposte come singoli e anche nel complesso del disco si distinguono subito, ma la quarantina di minuti di Fountain Baby si apprezzano soprattutto per la loro dimensione ipnotica, dove ogni pezzo sembra riecheggiare nel successivo. I suoni sono molto belli, con un dispiego di percussioni caldissime e di una strumentazione che non si risparmia, pescando molto, oltre alle influenze già citate, nella musica dell’estremo Oriente (ascoltare Counterfeit su tutte). Non mancano variazioni sul tema: Sex, Violence, Suicide comincia con atmosfere ambient e si conclude come un inno pop-punk. Tuttavia, il meglio del disco arriva quando Amaarae si mantiene legata all’alté.
Amaarae, Fountain Baby e la musica africana
Amaaraemostra in Fountain Baby una bella sicurezza, passando da un disco di debutto che si affidava fortemente a ospiti speciali a un seguito senza featuring. Si affida così a una voce unica, la sua, che è sottile e lontana dalla potenza e dalla versatilità di colleghe come Kali Uchis o Rosalía. Certamente con Fountain Baby la musica di almeno parziale ispirazione africana raggiunge nuove vette di popolarità. Nel Regno Unito, e non solo, artisti come Burna Boy e Wizkid sono ormai delle star. Amaarae va nella stessa scia, ma con una proposta originale che evidentemente non riscuote solo successo commerciale, ma ha anche un forte riscontro nella critica. Non è casuale che musicisti estranei a queste influenze, come Janelle Monae, le abbiano recentemente inserite nella propria musica (Know Better in The Age of Pleasure). Dall’Africa arriva peraltro, come documentato spesso in queste pagine, nuova musica di sperimentazione e innovazione. Sono qualità che incontriamo anche qui, sebbene volte alla dimensione pop. E anche questa è una piccola rivoluzione.
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