Storia di Andrea Tich, dalla produzione Cramps al presente.
Molti, spero, ricorderanno, associato al nome di Andrea Tich, il primo album Masturbati, 1978 circa, un lavoro prodotto per la Cramps e sicuramente un episodio per l’etichetta coraggioso ed innovativo come altri presenti nel catalogo ma distante anni luce da qualsiasi collocazione geotemporale. Insomma un disco da avere, fatto di tenui oltraggi e ironia, a suo modo zappiano ma soprattutto un lavoro libero, ma libero veramente (sempre in casa Cramps siamo…).

A seguito di un lavoro a 45 giri, dove esplorò il lato dance più obliquo degli anni 80, Andrea per un po’ sembrò scomparire ma nel corso di questi anni ha proseguito la sua personale ricerca attraverso sonorizzazioni e colonne sonore e della canzone perfetta sia in compagnia, per citarne uno, di Maurizio Marsico che, in tempi più recenti, delle Strane Canzoni sino ad arrivare, ai giorni d’oggi, a realizzare questa perfetta summa del suo pensare e del suo pensiero in termini musicali facendosi accompagnare, per questa ghiotta occasione, dalla Magister Espresso Orchestra, dall’amico di sempre Claudio Panarello e dallo scrittore e musicista Alessandro Sbrogiò. Già sulla copertina di quel primo seminale lavoro appariva l’alter ego del Nostro, ovvero Tich, un omino figlio di ogni tempo ed ogni luogo che adesso ritorna in questo album (Storia Di Tich) che, come il sottotitolo indica, è una vera e propria pop suite di assoluta originalità e quindi incollocabile se non nella categoria Tich… Non avendo alcuna informazione privilegiata né press kit posso quindi accingermi all’ascolto senza nessun tipo di suggestione che non sia quella data dalle 11 canzoni che fanno parte del lavoro e credo questo sia l’approccio migliore.
Andrea Tich – Storia Di Tich (Pop Suite)
L’album si apre con Viaggiare, liquida ed etera pop song che si preannuncia come un invito all’ascoltatore nel porsi in contatto con una visione interiore e persino spirituale che evolve ieratica. Ne Il Mio Acquario, tra effetti sonori amniotici e una elettronica piegata al volere dell’autore si inizia, appunto, il viaggio nella quotidianità di Tich, a mio avviso, estensione dell’Es di Andrea. Proseguendo, la Finestra offre paesaggi orchestrali di onirica bellezza, la visione del mondo che tutti vorremmo, mentre ne I Sogni accompagna la giornata nella dimensione del non conscio e le immagini che ne scaturiscono paiono consuete ma, in realtà, hanno tutte il potere del simbolo.
Con Questo Angolo Di Mondo, sostenuta da una ritmica consona al poter assurgere a singolo, si continua a indagare su un dialogo tra l’Io interiore e la realtà che ci circonda. Megavita Megamore è elegantissima nel suo incrocio acustico di derivazione assolutamente classica e vi permane il mood verso una visione del passato come indagine sulle speranze del futuro. Racconto In Treno si fa fine metafora in cui il suono tipico dell’andamento su rotaie, reso delicato da una strumentazione minimale, si affianca a liriche subliminali che han funzione di metaforici binari paralleli.
Una vena psichedelica
In Sotto Un Albero emerge la vena, mai abbandonata, più psichedelica di Andrea, quella che contraddistingueva anche alcuni lavori del compianto Claudio Rocchi, tra l’altro, produttore del suo primo disco. Meduse In Amore ci riporta sia all’origine liquida della vita che all’inevitabile ispirazione che il cantautore di Augusta, dove giunse da infante e dove credo sia tornato a vivere, trae dalla sua terra. Affidare poi l’inizio ad un vocoder non fa che accentuare la dicotomia identitaria presente in tutto l’album e si evolve come una delle migliori canzoni dell’album. Con Pensa Se Noi Avessimo Le Ali si chiude ufficialmente l’album, io ci sento persino Modugno… Ennesima riflessione su un’utopia di carattere tutta personale che non sarebbe male diventasse concetto più universale, l’arrangiamento, come d’altronde in tutto il disco, devo ammettere che è impressionante, oso dire, unico nel panorama delle produzioni italiane odierne.
La bonus track che chiude Andrea Tich – Storia Di Tich
In realtà, ci sarà una bonus track, Riavremo Le Ali, che rappresenta la definitiva summa delle tematiche dell’interno lavoro in cui, è importante sottolinearlo, la voce di Andrea Tich si modifica e si piega agli stati d’animo delle tematiche trattate e diviene sovente strumento. Consigliato a chi vuol rifarsi le orecchie interiori ed esteriori.
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