Return To Acapulco – Music For Hotels Vol. 1. Se andate in vacanza a Forte dei Marmi…
Ma guarda cosa si va ad inventare quel deus ex machina (da scrivere) di Vittore Baroni.
Tornato in tempi recenti ad occuparsi dell’attività famigliare di albergatore in quel di Forte dei Marmi in Versilia, ma mai domo nelle sue diversificate identità di mail artist, musicista più residenziale che obliquo e autore di articoli e recensioni sempre improntate a divulgare ai più musiche incredibilmente strane, ma anche fenomeni sociologici e situazionisti, pochi mesi fa è stato co-autore di “Martino l’uterino” con Emanuela Biancuzzi, libro sonorizzato dalle Forbici di Manitù, ensemble musicale di cui è partecipe ed attivo complice da qualche decennio. Come detto, Vittore si trova nuovamente a gestire l’hotel il cui nome fu ispirato al suo babbo dalla visione de “L’idolo di Acapulco” con Elvis Presley, segno che la musica scorre nelle vene di famiglia da più generazioni.
Felicitandosi di trovare all’interno dell’hotel, lascito dell’ultimo affittuario a cui la famiglia lo affidò in precedenza, un impianto di diffusione sonora eccellente, Vittore scatta alla re/search di musiche da utilizzare come sonorizzazione ma, a parte la solita oscura compilation teutonica, nulla trova che lo possa soddisfar…
Come nasce Return to Acapulco – Music for Hotels Vol. 1
Per sopperir alla bisogna raduna quindi uno stuolo di amici, magari alcuni meno noti ai più ma, senz’altro, cult figures per chi fa dello sound scouting ragione di vita e di piaceri sconosciuti e crea questo bizzarro concept album dalla duplice funzione, ossia ipoteticamente sonorizzare le diverse aree dell’Acapulco così come fungere da stimolo sensorial/aurale per chi non fruirà dell’ospitalità fisica ma potrà così goder di esperienze sonore poliemozionali. Alcuni di loro han soggiornato per farsi ispirar e trarre dai suoni colti tra e fuori le mura elementi di costruzione musicale, altri hanno invece optato per l’omaggio sia all’amico che all’idea.
Inutile dire che Return to Acapulco – Music for Hotels Vol. 1 è un notevolissimo esercizio di stile multisfaccettato tam quam la lista dei partecipanti. Luca Leggero (Esterina) apre con elegante rarefazione evocativa la raccolta, Cristiano Deison flirta con il field recording e il minimalismo purissimo, Stefano Giannotti riesce a rendere in odorama la sua salmastra esecuzione molto devota ed enoesca, mentre Rifrazione, tra Satie e Budd, eleganteggia sulle 12 corde; Gabriele Gasparotti ci porta, invece, in uno spazio, polisemico, quasi kosmisch.
Daniele Virgilio (TMO) è altro elegante maestro dell’arte di sottrarre per riempire con solipsismo pianistico e quasi di matrice Cluster, Heimito Künst è portatore sano di ambientazione tra oceani di cattedrali e soffuse inquietudini, Francesco Paladino (The Doubling Riders) porge omaggio a Terry Riley con rispettosa deferenza e assoluta originalità, come a dire quando l’allievo diventa maestro.
The Garden of Love mi porta a Cleveland dai figli di Jarry, danze moderne ma anche più in là, Massimo Giacon maestro di matita, pennino e pennarel, da buon sodale del progetto TRAX, insieme a Baroni stesso e al mai dimenticato Piermario Ciani, tira fuori qui la sua anima da musico guascone aggettivando il suono e sonorizzando l’aggettivo, Vittorio Nistri & The Dead Freaks Society (Deadburger) lo vedrei bene in formato 45 giri, inserito a ripetizione nella hall dell’Acapulco da giovani perturbatori che attendono che i mesti genitori paghino il soggiorno, un gioiellino tra il funky lounge e Georges Garavantez.
Open To The Sea regala un gioco di contrasti sonori tra bordoni e sottobicchieri, Arlo Bigazzi realizza un abito sonoro di raffinata seduzione oltremare da indossare sul patio al tramonto pensando sia a Miles che all’Interzona, Bi Nostalgia offre amniotiche suggestioni per osservar le stelle e Daniele Ciullini ardisce in territori del suono evocativi giocando con la frantumazione e il sampling.
Potevano però mancare all’appello proprio Le forbici di Manitù? No…e infatti ecco che come bonus track riprendono e coverizzano Fun in Acapulco con incredibile (non lo scrivo a caso…) ironia, campionando Bryan Ferry e quant’altro per chiudere in superbellezza questa indispensabile iper-raccolta augurandomi di non dover attender troppo il vol.2.
Per chi volesse accaparrarsi il cd (pubblicato per 13 – Silentes), che arriva in veste ultra godereccia con booklet e forse qualche sorpresa, ricordo che Return to Acapulco – Music for Hotels Vol. 1 costa solo Euro 14,00 (+ Euro 5,00 per spese postali tracciabili in Italia). Il pagamento va effettuato in anticipo tramite PayPal a vittorebaroni@alice.it oppure con vaglia postale da inviare a: Vittore Baroni – Via C. Battisti 339 – 55049 Viareggio – Lu
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