BeMyDelay veicolo espressivo di Marcella Riccardi.

Dietro BeMyDelay si cela, o, meglio, attraverso BeMyDelay si esprime Marcella Riccardi, artista di tutto rispetto del panorama underground nostrano, già nei Massimo Volume della prima ora e poi in due band di culto come Franklin Delano e Blake/e/e/e. Ora Boring Machines pubblica il suo nuovo album, se non sbaglio il quarto, che si chiama Bloom Into Night e ha tutte le caratteristiche per rappresentare la sua opera fin qui più compiuta e matura.
L’evoluzione artistica di BeMyDelay/Marcella Riccardi
Lo stile che Marcella sta affinando prende le mosse dal folk più scheletrico e dal blues più introspettivo, alla ricerca di una profondità senza troppi fronzoli né compromessi, indirizzata però verso lidi psichedelici. In questo percorso l’accompagnano una chitarra e una voce di asciutta bellezza, a volte da sola nel vuoto come un imperativo delicato e assoluto. E però anche ora che la scena si fa via via più composita (l’ottima Love Hurts, per intenderci, o i feedback di If I) la ragazza mostra di sapere come non perdere la bussola.
I musicisti di Bloom Into Night
Compagni di viaggio, in quella che è ormai una vera e propria band, Dominique Vaccaro (alias J.H. Guraj) all’altra chitarra e Vittoria Burattini alla batteria, quest’ultima già con lei nei MV, accanto a Egle Sommacal, ospite in alcuni brani e determinante per la riuscita di Like a Dream (dove suona il khim, antico strumento a corde). Fondamentale anche il piano di Bruno Germano, artefice delle registrazioni bolognesi. Bloom Into Night è un tassello importante in una carriera che sta lasciando una traccia di non poco conto nell’affollato panorama musicale contemporaneo.
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