Dal tour per l’ultimo album, Bill Callahan trae il nuovo live Resuscitate!
Il nuovo disco di Bill Callahan, Resuscitate! (Drag City), riporta buona parte di un concerto del 2023. Si tratta, se non sbaglio, del terzo live del cantautore americano, dopo lo splendido e poco reperibile Rough Travel For A Rare Thing (2010) e il più conciso, ma ugualmente valido, Live At Third Man Records (2018); in ambedue i casi l’edizione era disponibile solo in vinile, almeno in Europa.
Lo show alla Thalia Hall di Chicago da cui provengono le registrazioni coincideva principalmente con la promozione dei brani di YTI⅃AƎЯ, ovvero l’ultimo album di studio del songwriter americano. Con quell’opera condivide ben sette dei dieci brani eseguiti. I tre rimanenti appartengono al passato (remoto e prossimo): Drover viene da Apocalypse (2013); Keep Some Steady Friends Around addirittura da Rain On Lens (Smog); Pigeons da Gold Record, il penultimo album uscito nel 2020.
Un Greatest Hits dal vivo
I brani sono dilatati all’estremo, con durate vicine e superiori ai dieci minuti (Coyotes, Naked Souls, Planets) e, con l’eccezione di Pigeons, sempre sopra i cinque. Nella band che accompagna Callahan compaiono importanti sidemen come Jim White alla batteria, Matt Kinsey alle chitarre e il sax di Dustin Laurenzi, quest’ultimo assai efficace nell’arricchire la struttura dei brani.
Alle voci, il timbro soul di Pascal Kerong’A dà un bel contributo a Naked Souls, mentre quelle di Joshua Abrams e Lisa Alvarado dei Natural Information Society appaiono, piuttosto ovviamente, in Natural Information. Anche grazie a queste collaborazioni la relatività prolissità dei brani non collassa su stessa, ma genera energia creativa nella tracklist, condizionata solamente dalla massiccia presenza del repertorio recente. Possiamo immaginare la situazione: molti dei fan in sala si aspettano un vero Greatest Hits dal vivo, come si usava un tempo, ma Callahan non è dell’idea, tanto da chiudere un live di luci e ombre con la follia rumorista all’interno dell’ultimo brano, Planets, prima del ‘’thank you!’’ finale…
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