I Bixiga 70 fra due continenti.

Le connessioni fra Africa e Brasile hanno radici lontane e ben piantate nella tratta degli schiavi in Brasile e nella sua cultura, anche con un profondo senso di rivendicazione culturale e politica e di opposizione alla dominante cultura occidentale e statunitense in particolare. Negli ultimi anni si è sviluppata un’importante scena dedita a esplorare e reinterpretare la musica dell’Africa centro-occidentale.
La scena dell’Africa centro-occidentale
Band come la Abayomi Afrobeat Orquestra o la Nomade Orquestra e appunto i Bixiga 70 si muovono proprio in questa direzione. I Bixiga 70 sono al loro quarto disco e al secondo per la Glitterbeat. Sono un collettivo composto da nove membri: fiati, chitarre, basso, tastiere e percussioni. Provengono da San Paolo e di quella caotica metropoli vogliono cogliere nella loro musica l’energia, la vitalità, la mescolanza di genti e culture, le contraddizioni di una città formata per larga parte da immigrati.
Il loro nome deriva dall’omonimo quartiere inizialmente popolato in buona parte da immigrati italiani e ora sempre più animato da abitanti di etnie e culture diverse, mentre il 70 è un omaggio agli Africa 70, la storica band di Fela Kuti e ai suoi ritmi tribali. Alla sua polemica carica energica i Bixiga 70 fanno esplicito riferimento, sposando anche il carattere di ribellione che è sempre stato inscindibile dalla musica del nigeriano. È un suono questo che si sta affermando anche nelle aree periferiche delle metropoli. Si pensi agli statunitensi Antibalas e M.A.K.U. Soundsystem, dove il tribalismo e la contaminazione musicale e culturale diventano un vero e proprio manifesto di opposizione al sistema di potere dominante.
Esplosione di ritmi per i Bixiga 70
La musica strumentale dei Bixiga 70 è un micidiale mix di ritmi afrobrasiliani, fiati jazz, tastiere psichedeliche. Un puzzle (è questa la traduzione del titolo) gioioso, festoso, che invita inevitabilmente al ballo e che trova la sua piena realizzazione nei travolgenti e coinvolgenti spettacoli dal vivo, tanto che i loro precedenti tre album sono stati registrati in presa diretta, proprio per mantenere l’impatto dei live.
Quebra Cabeça
Invece Quebra Cabeça è un album più pensato, organizzato, sia come scrittura che come suono, e questo si sente e si nota positivamente. I brani sono più strutturati, stratificati sia nei cambi di direzione, sia nella costruzione delle calde e avvolgenti melodie, sia nell’accogliere le varie influenze musicali, dal jazz, al dub, dalla psichedelia all’afrobeat, dalla samba al funky. Il risultato è ottimo, la musica cattura in modo pieno chi ascolta, anche se solitario e non ballerino. Si sente anche nella riuscita del disco l’apporto come co-produttore di Gustavo Lenza (Céu, Marisa Monte).
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