Bright Eyes - A Collection Of Songs Written And Recorded 1995-1997

La ristampa dell’esordio di Conor Oberst/Bright Eyes: A Collection Of Songs Written And Recorded 1995-1997.

In questo momento storico è difficile districarsi tra le mille modalità distributive dei contenuti musicali. C’è chi pubblica tutto il possibile come Neil Young, chi si trattiene ma rilascia ad intervalli regolari come Dylan o chi, come Springsteen, si risparmia nelle uscite ma  ripropone tutti i suoi concerti tramite il  sito privato. Un’offerta mostruosa e straniante, oltre che impegnativa economicamente.

Il giovane e agitato Conor Oberst/Bright Eyes

Nel suo piccolo anche Conor Oberst tenta una rivisitazione del proprio catalogo,  celebrando i venticinque anni di carriera. Ecco quindi la ripubblicazione (per l’etichetta Dead Oceans) del primo disco, a nome Bright EyesA Collection Of Songs Written And Recorded 1995-1997. Quell’esordio uscì nel 1997 e, a onor del vero, riascoltato adesso non rende del tutto merito al cantautore di Omaha, piuttosto ne esalta l’impeto e il coraggio. La critica al tempo fu in parte impietosa su questo lavoro del tutto autarchico e privo di abbellimenti. All’epoca Oberst si rintanava nel basement familiare, attrezzato a  sala d’incisione,  e registrava a nastro continuo le sue canzoni, usando rudimentali batterie elettroniche, samples e sovrincisioni.

C’è pure A Collection Of Songs Written And Recorded 1995-1997 – A Companion

Pur nella loro incompletezza, nelle chitarre scordate, nei livelli di volume sbagliati, molti momenti già contenevano, in nuce, la sconsolata bellezza dei brani che diventeranno adulti in dischi come I’m Wide Awake, It’s Morning o Cassadaga (e questa modalità tumultuosa si ritrova persino nel recente Down In The Weeds, Where The Old World Once Was). La ristampa è accompagnata dalla simultanea disponibilità, separata,  di un altro disco, un Ep intitolato A Collection Of Songs Written And Recorded 1995-1997 – A Companion, dove Oberst propone una rilettura attuale di cinque dei venti brani dell’originale più la cover di Double Joe di Simon Joyner (tutti i ‘Companion’ prevedono la presenza di un brano di un artista considerato importante per la band nel periodo di pubblicazione dell’album originale). In linea di massima le canzoni scelte sono tra le più mature della selezione, e hanno finalmente una veste adeguata, anche se Driving Fast Through A Big City Night ce lo saremmo risparmiato, magari a favore di Lila o di A Few Minutes On Friday.

Lo stesso trattamento (ripubblicazione ed EP) è in corso per Letting Off The Happiness e Fevers And Mirrors; secondo l’artista l’operazione proseguirà per tutta la discografia a nome Bright Eyes.  Minaccia o promessa?

Bright Eyes - A Collection Of Songs Written And Recorded 1995-1997
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Recensore di periferia. Istigato da un juke-box nel bar di famiglia, si cala nel mondo della musica a peso morto. Ma decide di scriverne  solo da grande, convinto da metaforici e amichevoli calci nel culo.

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