Bright Eyes - Five Dice, All Threes

Five Dice, All Threes: i Bright Eyes di Conor Oberst ripropongono la loro strana autorialità.

Ecco, dopo quattro anni, il nuovo disco dei Bright Eyes, gruppo estemporaneo  guidato da Conor Oberst e spesso confuso con l’artista stesso. Bisogna invece dare il loro a  Mike Mogis e Nate Walcott, che sono a fianco del prolifico cantautore da molti anni, almeno quando agisce con il nome d’arte.

Sono passati quasi trent’anni dalle prime  registrazioni di  A Collection Of Songs Written And Recorded 1995-1997 (uscito poi nel 1998) e i Bright Eyes sono ormai inseriti nel canone della migliore musica americana. Con questa raccolta Oberst & Co. eguagliano alcuni dei loro migliori lavori, come I’m Wide Awake, It’s Morning (2005) e Cassadaga (2007). Curiosamente tutti e tre gli album condividono una curiosa caratteristica: il primo brano non è suonato ma parlato, come fosse una scaramanzia di buon augurio…

L’alternanza di dischi tra questa band e il percorso solista sembra far bene alle canzoni di Oberst, così come le numerose collaborazioni. Il cantautore di Omaha ha suonato praticamente con chiunque, sia in studio che sul palco (dove frequentemente anima manifestazioni a favore del Partito Democratico).

In Five Dice, All Threes (Dead Oceans)  appaiono nomi noti, come Cat Power (in All Threes) e Matt Berninger dei National (nella stupenda The Time I Have Left) e meno conosciuti, come Alex Orange Drink dei So So Glos (punk band di Brooklyn). Quest’ultimo firma anche alcuni brani fra cui la bella Rainbow Overpass.

Un disco all’altezza della produzione migliore

Ad un primo ascolto questo disco sembra un discreto passo avanti rispetto a Down In The Weeds, Where The World Once Was, episodio più cupo e discontinuo. Si fanno notare (nel bene e nel male) i molti mash-up sonori, parte integrante dell’opera: un ovvio – dato il titolo – lancio dei dadi, quello di una moneta, alcuni inserti audio da film. Tra la strumentazione qualche bizzarria, come lo scratch di un giradischi o il massivo suono orchestrale  che troneggia su Trains Still Run On Time.

Bright Eyes - Five Dice, All Threes
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Recensore di periferia. Istigato da un juke-box nel bar di famiglia, si cala nel mondo della musica a peso morto. Ma decide di scriverne  solo da grande, convinto da metaforici e amichevoli calci nel culo.

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