Chvrches – Love Is Dead RecensioneVirgin / Glassnote - 2018

Chvrches al terzo album! Che suona come il secondo che suonava come il primo.

Chvrches – Love Is Dead Recensione
Virgin / Glassnote – 2018

In effetti ci si aspettava di più. La band scozzese giunge alla terza prova e non dà segni di crescita. Love Is Dead è una felice, ma troppo comoda coda di quanto prodotto nei due album precedenti: The Bones Of What You Believe (2013) e Every Open Eye (2015)

Un esordio interessante

Con il primo disco i Chvrches si fanno notare benevolmente da pubblico e critica. L’album in questione è fresco, leggero, ben costruito e fa ben sperare per il futuro. I paragoni illustri si sprecano. Vengono chiamati in causa Eurythmics, Depeche Mode (di cui hanno aperto i concerti nel Delta Machine Tour 2015) e altri nomi importanti del pop d’oltremanica. Stessa cosa avviene per Every Open Eye. Medesima cifra stilistica con qualche brano più incisivo. Le canzoni sono sempre facili e ben confezionate. Le radio esultano e i Chvrches scalano le classifiche di vendita. Non siamo ancora davanti a un fenomeno che lascia un segno, ma pazientiamo e aspettiamo il botto.

 

Love Is Dead, una virata pop?

Quando i nostri, qualche tempo fa, hanno dichiarato che il terzo album sarebbe stato il più pop dei tre un filo di perplessità ha pervaso anche i fan più devoti. Di cosa si era parlato in precedenza se non di pop e anche troppo eventualmente? Infatti Love Is Dead sorprende. La fatidica terza prova del trio scozzese non rappresenta il salto che ci si aspettava. Si resta al palo, o al punto di partenza. Pur dando per scontato che il pop non è necessariamente una pecca, ma spesso un buon mezzo per veicolare sonorità meno accessibili, il risultato non convince totalmente.

 

La produzione è stata affidata a dei giganti: da Greg Kurtins (Adele, Kendrick Lamar, Beck) a Dave Stewart (proprio lui, quello degli Eurythmics). Un pugno di brani ben riusciti, tra le tredici nuove tracce, non mancano: Heaven/Hell, Deliverance e God’s Plan per citarne alcuni. Qual è quindi il problema? Love Is Dead non è un brutto disco, semplicemente non è all’altezza delle aspettative. Restiamo fiduciosi e speriamo in una prossima sorpresa.

Chvrches – Love Is Dead
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Di Mauro Carosio

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