Dal brit-pop al presente, il viaggio di Damon Albarn approda a The Nearer The Fountain More Pure The Stream Flows.
Chi l’avrebbe mai detto, nei lontani anni ’90, al tempo dell’apogeo del brit-pop, che il simpatico cantante dei Blur sarebbe arrivato così lontano? Come spesso succede, da un movimento, da una scena, qualche voce solista emerge: e in questo caso, con tutto il rispetto per I fratelli Gallagher o Jarvis Cocker, quello che ha fatto davvero il botto è stato Damon Albarn, che a oltre venticinque anni dall’ormai classico Parklife, sforna questo The Nearer The Fountain More Pure The Stream Flows. Nel frattempo, dopo la chiusura (che pareva definitiva) dell’avventura Blur, ci sono stati i Gorillaz, The Good, the Bad & the Queen, la carriera solista, le colonne sonore, le escursioni in Africa, un nuovo album dei Blur (che suonava più suo che della band al completo, soprattutto nei momenti migliori), e tanto altro ancora. È abbastanza per definire Damon Albarn un musicista geniale? A mio parere sì, ma certo ognuno avrà la sua risposta; difficile tuttavia negargli la capacità di costruire, di andare oltre ciò che si è già guadagnato, la voglia di esplorare.
I compagni di viaggio
The Nearer The Fountain More Pure The Stream Flows (Transgressive Records) è un compendio dell’iperattività di Damon Albarn. Simon Tong, ex Verve, suo compagno in The Good, the Bad & the Queen, compone con lui le canzoni del disco. Samuel Egglenton e Stephen Sedgwick, rispettivamente produttore e ingegnere del suono, svolgono lo stesso ruolo nei Gorillaz. Quaranta minuti di canzoni e di atmosfere, com’è noto ispirate dall’amore e dai lunghi soggiorni dell’artista inglese in Islanda. Peraltro, è interessante notare che Tong ed Egglenton avevano collaborato al progetto The Magnetic North: insomma dei veterani dell’esperienza nordica. Tuttavia, grazie ad Albarn e al suo gusto per i viaggi e le musiche del mondo, il disco gode di uno sguardo più globale che insulare. È autunnale, atmosferico, apparentemente minimalista, in realtà ricco di strumentazione, soprattutto tastiere e sassofono, e nel quale non mancano alcune canzoni di spicco. Ne avevamo ascoltate già diverse, a dire il vero fin troppe: seconda la tendenza attuale ad anticipare ben più dei classici singoli di un tempo, anche di The Nearer The Fountain More Pure The Stream Flows erano già usciti ben cinque pezzi, rovinando un po’ il senso di attesa nei confronti di un’opera che funziona bene nel suo complesso.
Le canzoni e i temi del disco
Apre la title track, bella, lenta e piena di reverberi, seguita da The Cormorant, che introduce un drum programming molto Gorillaz di The Now Now: tema l’osservazione della natura che fa da contraltare all’introspezione del testo; Albarn ha detto di aver registrato la linea vocale su una spiaggia, con il cellulare. Royal Morning Blue, bellissima, è già più pop, potrebbe ricordare Andromeda, ancora i Gorillaz a fare capolino. Combustion è un eccellente strumentale, il titolo rende il flusso centrale di strumenti che si intrecciano fino a sciogliersi nelle note di piano finali.
Daft Wader è lenta, molto bella melodicamente, ispirata dalla visione di celebrazioni religiose, dalle esposizioni dei cadaveri zoroastriane alle cerimonie pubbliche degli sciiti, frutto di un sorprendente viaggio di Albarn in Iran. Darkness To Light è una ballata se vogliamo tradizionale, nostalgica, un po’ ‘60s, cui si contrappone l’ambient della strumentale Esja. The Tower Of Montevideo, ispirata da un viaggio nella capitale dell’Uruguay, è un altro singolo perfetto: “Once there was cinema and we had parties / And the light at the top of the tower could reach Argentina”. E dopo l’intermezzo di Giraffe, ecco la già sentita e bella Polaris, fra paure dell’apocalissi nucleare e la speranza della stella del nord. Si chiude con Particles, che riprende come un cerchio che si chiude il motivo della fontana e dell’acqua pura, ispirato dal poeta “naturalistico” John Clare, che apre (e intitola) il disco.
Damon Albarn già proiettato nel futuro
Nella primavera 2022 Damon Albarn porterà The Nearer The Fountain More Pure The Stream Flows in un mini tour in sale qualificate, come merita il suono del disco. “Mini” perché nel frattempo arriverà un nuovo disco dei Gorillaz, e poi i festival per promuoverlo … Infaticabile esempio di amore per la musica e di creatività, impossibile non amarlo.
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