Diamanda Galás – All The Way / At Saint Thomas the Apostle Harlem.
Dopo quasi dieci anni di silenzio discografico, trascorsi in gran parte accanto ai genitori anziani, la compositrice americana Diamanda Galás esce a sorpresa con ben due album (Intravenal Sound Operations ) che attingono dalla musica tradizionale americana, dal jazz sperimentale, dalla chanson francese e dalla poesia italiana e tedesca.
Due nuovi dischi per Diamanda Galás: All The Way e At Saint Thomas the Apostle Harlem
Mentre il primo raccoglie alcuni brani registrati in studio, il secondo è interamente tratto da un’esibizione del 2016 nella celebre chiesa di Harlem, NYC. Due album che accordano ben poche soddisfazioni a chi sperava in una nuova direzione o avrebbe gradito un ritorno alle tinte goth-punk di quel capolavoro assoluto che fu This Sporting Life (1994) in collaborazione con John Paul Jones (Led Zeppelin).
Il tema portante è quello della morte, caro alla Galás sin dagli esordi. Se nelle sue opere più celebri questo era trattato in chiave politica (ricordiamo fra gli altri Plague Mass, 1990, e Will and Testament, 2002- rispettivamente ispirati dall’epidemia dell’AIDS e dal genocidio armeno), armata di pianoforte a coda e di una voce la cui potenza, duttilità ed espressività risultano indomate dai suoi 62 anni, la Grande Dame Gothique esplora qui una dimensione più personale.
I momenti migliori
Fra i momenti più sublimi vanno citati il tour de force di O Death (ascoltare per credere) nel quale la Galás si lancia in una vertiginosa glossolalia punteggiata da una pioggia martellante di accordi blues taglienti e dissonanti. E la struggente Verrà la Morte e Avrà i Tuoi Occhi, breve poesia composta da Cesare Pavese nel 1950 a pochi mesi dal suicidio, accompagnata da un tema dalle delicate venature pucciniane firmato dalla stessa Galás.
Un’artista eccentrica e senza pari, che con gli anni va facendosi sempre più intensa e coraggiosa nelle sue scelte interpretative. E che forse per la prima volta abbassa la guardia per lasciar balenare alle nostre orecchie la piena vulnerabilità del suo animo romantico.
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