Un disco che fa dell’eclettismo il suo punto di forza: Egidio Rondinone – Ooparts.
Esce per la A.MA del produttore Antonio Martino il nuovo lavoro discografico del batterista e beatmaker Egidio Rondinone che viene così ad arricchire il catalogo della label pugliese sempre più attenta a proporre opere che si segnalano per eclettismo e originalità, senza dimenticare le belle incursioni nel vivace e sorprendente mondo del jazz balcanico. Si intitola Ooparts, acronimo di Out of Place Artists, e vede la collaborazione di Egidio Rondinone con numerosi musicisti italiani e stranieri, da Fontaine Burnett a Gianluca Petrella, da Valentina Magaletti a Sanja Markovic, da Emma D’Erasmos a Matt Demerritt. La costruzione del disco è partita dall’idea di utilizzare campionamenti scelti dal catalogo dell’etichetta, il risultato è un disco che fa dell’eclettismo il suo punto di forza, spaziando con agilità fra i generi crea paesaggi sonori affascinanti per raffinate serate dance, ma anche per essere ascoltati in poltrona, potendo così meglio apprezzare l’abilità di Rondinone nella manipolazione dei suoni.
Le atmosfere create da Egidio Rondinone e dalla band per Ooparts
Il disco si apre con le ritmiche afro funk di Journey innervate dalla tromba e da inserti di liquida elettronica, è una traccia strumentale rilassata e notturna, la successiva Underwater ci immerge ancor più in una serata da raffinato club culture col suo drum’n’bass e i vocalizzi in stile lounge di Fontaine Burnett. Sin dall’inizio ci rendiamo conto di essere davanti a un disco che non ha paura di rischiare con la sua miscela di elettronica e jazz che lo proietta sulla scena musicale contemporanea. Con la successiva Gold Diggers l’atmosfera si scalda, sui funambolici ritmi orchestrati da Rondinone si inserisce il trombone di Gianluca Petrella, uno che di contaminazioni è maestro, fra suggestioni hip hop e funk.
E con la fumosa e sognante The Beginning, perfetta come colonna sonora di un ambiguo e torbido noir, apprezziamo la voce calda e sensuale di Sanja Markovic, mentre il flauto disegna linee oniriche.
Un jazz all’insegna della contaminazione
In Multiversi frenetici ritmi della batteria si inseriscono paesaggi elettronici convulsi contrappuntati di fiati di Matt Demerritt, ma è Supa Dupa, fra funk e acid jazz impreziosito dalla splendida voce soul di Emma D’Eramo e da un pregevole assolo della chitarra di Simone Martorana, il brano di più immediata presa, non a caso uscito come singolo. Ritmiche afrobeat, campionamenti, synth e un fender rhodes sono gli elementi della complessa struttura di Maha Seenthy, con Childrens of Lions dopo un inizio immaginifico, psichedelico ci addentriamo in misteriosi paesaggi africani creati dalla voce di Emma D’Eramo e dalle percussioni e campionamenti di Rondinoni. La traccia chiude Ooparts, un disco che innesta sulla grammatica jazz alcune delle tendenze della musica contemporanea, elettronica, ritmi afro, funk, house, hip hop, il risultato è un’esperienza musicale originale e affascinante, perfetta come setlist per una lunga nottata da club.
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