Elton John & Brandi Carlile – Who believes in AngelsWAB Recording Ltd.

Un disco inatteso: Elton John & Brandi Carlile – Who believes in Angels?

Io amo alla follia i colpi di coda. Quei dischi o quelle canzoni in cui artisti ormai in età da pensione, e che da anni navigano in una onorevole (a volte anche meno onorevole) mediocrità, a un certo punto e in modo totalmente inaspettato tirano fuori le unghie e la classe, e ti regalano dei lampi degni del loro illustre passato.

Ecco, con questo disco il vecchio Sir Reginald, forte della collaborazione e dell’entusiasmo della magnifica Brandi Carlile, ci regala forse il suo ultimo colpo di coda, con un pugno di canzoni di forte e sincera ispirazione, scritte in modo sopraffino, suonate con un gusto totalmente seventies, in grado di regalarti momenti di autentica gioia.

Ed è bello ritrovare Elton John così in forma, dopo tutti gli acciacchi che lo hanno accompagnato negli ultimi anni (l’ultima grana: un gravissimo problema alla vista), anche perché sinceramente non me lo aspettavo e pensavo che il suo ultimo colpo di coda fosse A Town Called Jubilee, pezzo strepitoso inserito nel prescindibilissimo The Diving Board, disco del 2013 (fidatevi, andate a riascoltarvi quel pezzo).

La produzione

Ed è ancora più bello vederlo assieme alla luccicante Brandi Carlile, che immaginiamo avrà vissuto questa avventura — incidere un disco con uno dei suoi idoli assoluti — come un sogno ad occhi aperti, e che ha regalato a Elton John grinta, gioia e un contagioso entusiasmo che trasuda dai solchi di Who believes in Angels? Per cui, dopo aver riportato su un palco l’immensa Joni Mitchell (cosa della quale non la potremmo mai ringraziare abbastanza), ora ci regala un Elton John che a 78 anni ritrova la classe degli anni belli.

Per completare il quadro e sfornare così un album all’altezza dello strepitoso catalogo di Sir Reginald degli anni ’70 (diciamocelo: dal secondo omonimo fino a Blue Moves non ha sbagliato un colpo — sono undici capolavori in fila, non sono in tanti a potersene vantare), ci mette lo zampino anche il vecchio sodale Bernie Taupin, a colorare di immagini le musiche dei due. Il tutto prodotto dall’attuale Re Mida del rock, quell’Andrew Watt che, dopo aver lucidato i Rolling Stones dell’ultimo Hackney Diamonds, qui ricopre di lustrini il duo Elton John & Brandi Carlile.

Ritorno ai ‘70s con Elton John & Brandi Carlile

Il risultato, come detto, è un disco scintillante, intinto in pieno nel gusto e nell’attitudine tipica di quell’irripetibile pop seventies, con quei ganci melodici che ti stordiscono, l’energia del più basilare rock and roll, la dolcezza delle classiche ballate pianistiche, tutto mischiato assieme con l’innocenza, la naturalezza e la semplicità che solo i veri geni sanno avere.

Si parte con un terzetto che lascia storditi: apre le danze The Rose of Laura Nyro, toccante omaggio alla immensa cantautrice newyorchese, stella polare per entrambi gli autori, melodia micidiale con un arrangiamento maestoso; a seguire il rock and roll di Little Richard’s Bible, con il piano e i fiati a inseguirsi su un ottovolante irresistibile, i coretti “yeah yeah yeah”, fino al magistrale assolo di piano di Elton, a pompare un ritmo da pelle d’oca da cui esce tutto il vecchio gusto honky tonk che evidentemente ancora scorre nelle sue vene; poi la Carlile a dare voce alla micidiale Swing for the Fences, suonata magistralmente dalla lussuosa backing band che scorta con maestria i due (Chad Smith alla batteria, Pino Palladino al basso e Josh Klinghoffer alle chitarre), un altro giro sulla giostra dei sentimenti, con il beatlesiano coro finale che ti si inchioda in testa.

Tutto il disco poi prosegue su un livello altissimo, tra struggenti ballate (Never Too Late), sinuosi lenti da ballare abbracciati (la title track), energici country rock (River Man).

Elton John chiude Who believes in Angels? senza Brandi Carlile

Chiude Elton John in solitaria, con la clamorosa e autobiografica When This World Is Done With Me, una canzone in grado di sciogliere anche i più gelidi cuori di vecchi appassionati, con le orecchie consumate da milioni di ascolti di rock and roll, una sorta di addio non solo al mondo della musica, ma alla vita, da parte dell’artista britannico che sente l’avanzare degli anni e la fine che si avvicina.

Disco fantastico di due artisti di gran classe; purtroppo destinato a rimanere un episodio isolato, ma chissà, magari un giorno Belinda riesce a convincere Elton a risedersi davanti al piano.

Elton John & Brandi Carlile – Who believes in Angels?
8,5 Voto Redattore
0 Voto Utenti (0 voti)
Cosa ne dice la gente... Dai il tuo voto all'album!
Sort by:

Be the first to leave a review.

User Avatar
Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Show more
{{ pageNumber+1 }}
Dai il tuo voto all'album!

print

Classe 1965, bolzanino di nascita, vive a Firenze dal 1985; è convinto che la migliore occupazione per l’uomo sia comprare ed ascoltare dischi; ritiene che Rolling Stones, Frank Zappa, Steely Dan, Miles Davis, Charlie Mingus e Thelonious Monk siano comunque ragioni sufficienti per vivere.

Di Franco Zucchermaglio

Classe 1965, bolzanino di nascita, vive a Firenze dal 1985; è convinto che la migliore occupazione per l’uomo sia comprare ed ascoltare dischi; ritiene che Rolling Stones, Frank Zappa, Steely Dan, Miles Davis, Charlie Mingus e Thelonious Monk siano comunque ragioni sufficienti per vivere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.