Gillian Welch, David Rawlings e l’arte della cover.
Il duo formato da Gillian Welch e David Rawlings esiste da due buoni decenni (se non sbaglio da Revival del 1996), tuttavia questo è il primo disco che viene accreditato alla coppia fin dalla copertina. Sembra che ciò sia dovuto all’alternanza rigorosa dei due alla voce solista. All The Good Times è un disco dedicato alle cover version, attività che i Nostri esprimono con continuità dal vivo, ma molto meno nei dischi.
Cosa si ascolta in All The Good Times
La scaletta è nata con la compagnia ronzante di un registratore a bobine, ed è oltremodo interessante. Comprende alcuni tradizionali uniti ad una carrellata di omaggi. Dal grande Norman Blake viene Ginseng Sullivan, mentre Oh Babe It Ain’t No Lie è un brano di Elizabeth Cotten, più volte ripreso dai Grateful Dead per iniziativa di Jerry Garcia. C’è anche un brano perfetto per l’esecuzione a due, ovvero Jackson, il brano di Jerry Leiber portato alla notorietà da Johnny Cash e June Carter.
Ma non finisce qui, perché ad alzare il livello ci sono due titoli firmati Bob Dylan: una è la conosciutissima Señor, da Street Legal, mentre l’altra è la bella Abandoned Love, che non trovò spazio su Desire, misteriosamente. I due brani sono entrambi curati da Rawlings, che sembra un po’ soffrire sulla prima, ma risulta perfettamente in bolla sulla seconda. Encomiabile l’omaggio allo scomparso John Prine, ovvero la ripresa di Hello In There, tuttavia la versione che ascoltiamo tradisce un filo di troppo la linea melodica di un brano molto amato.
Un momento di transizione per Gillian Welch & David Rawlings?
Come sempre i due viaggiano affiatati nel solco di una tradizione in movimento, però, come molti dischi di questo genere, anche All The Good Times rappresenta un momento di transizione, giustificato dal particolare momento storico. Aspettiamo Gillian e Dave per il seguito al riuscitissimo The Harrow And The Harvest, opera che risale, ormai, a ben nove anni fa. Frattanto esce, a nome Welch, ma con i due in copertina, un poderoso volume antologico in box che raccoglie 48 canzoni perdute, dal titolo Boots n.2 – The Lost Songs, vol.1.
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