Due dischi in due anni per i Gorillaz.
Non è la prima volta che capita: una band è in tour per promuovere il disco e intanto scrive il successivo. È ciò che è accaduto ai Gorillaz. L’anno scorso avevamo apprezzato Humanz e avuto la fortuna di vederli in un fantastico live. E nel frattempo loro componevano The Now Now (Parlophone). Con il quale, anticipiamo subito, fanno centro una seconda volta.
The Now Now vs. Humanz
I due dischi, The Now Now e Humanz, presentano similitudini e differenze. Humanz era ricchissimo di featurings, più del solito, che nel caso dei Gorillaz è sempre tanto. Il nuovo invece è meno eclatante. Ci sono ospiti sui due singoli, ossia Humility, con George Benson, e la bella Hollywood con Snoop Dogg e Jamie Principle. Per il resto è la voce di Damon Alborn ad accompagnare le tracce, il che certo non dispiacerà ai fan.
A parte questo, The Now Now, pur ricorrendo al sottofondo funky e hip-hop da sempre caro alla band, è più ricco di ballate.
Damon Albarn fra Gorillaz e Blur
Anche in questo non è difficile vedere la mano di Damon Albarn. Alcuni brani di The Now Now hanno quel tocco malinconico ormai molto presente nelle sue composizioni, palese nell’ultimo, bellissimo Blur, come nel disco da solista Everyday Robots. È molto evidente su alcuni dei brani migliori, come Fire Flies, Magic City e Souk Eye, tutti nell’ultima parte del disco.
Tuttavia, il ritmo non manca neppure in questo The Now Now. Lo strumentale Lake Zurich potrebbe far gola a James Murphy e ai suoi LCD Soundsystem. E oltre ai singoli già citati, anche Sorcererz si distingue per il funk rilassato, con una bella prova vocale di Albarn. Mentre Tranz richiama il passato pop dei Gorillaz con un crescendo ritmico notevole. Nel complesso undici canzoni, e le abbiamo già nominate quasi tutte, perché The Now Now non ha un momento debole – al di là delle preferenze personali per l’una o l’altra. Anche senza gli ospiti e con la formazione ormai ridotta a Albarn e Jamie Hewlett, accompagnati dall’onnipresente James Ford, che produce con il tocco giusto, i Gorillaz tornano alla carica con un altro grande disco. Due centri in due anni non è da tutti; soprattutto è un grande risultato per un gruppo che sembrava nato come uno scherzo.
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