H.C. McEntire: le canzoni del fiume Eno.
Eno Axis è un disco pieno di paesaggio. L’affermazione farebbe pensare a eterea musica strumentale, alla Brian Eno, appunto. In realtà l’ambient-maestro non c’entra nulla; in questo caso l’Eno è un fiume della North Carolina che prende il nome da una tribù nativa e, a sua volta, lo dà a un parco statale ricco di alberi e animali. Da sei anni H.C. (Heather Cecelia) McEntire vive con la fidanzata e due cani sulle rive dell’Eno e, ispirandosi a quel che vede intorno e trasfigurandolo, ha scritto una sequenza di canzoni dall’andamento, appunto, fluviale: uno scorrere ampio e rassicurante senza gorghi o rapide.
H.C. McEntire – Eno Axis e i suoi suoni
Dato il contesto, è inevitabile che Eno Axis risulti diverso sia dall’esordio solista Lionheart (molto country, molto ricco di suoni) sia dai lavori più indie con i Mount Mariah. Le canzoni comunicano una meditativa, trasognata, spiritualità, quasi sempre serena e solo a tratti venata di piccole ombre, che si sposa a languori vagamente sensuali (viene in mente Angel Olsen, a cui H.C. ha fatto da corista in tour). Comunicano anche l’amore per molte radici soniche: banjo, pedal steel, una chitarra elettrica parecchio sudista, il vento folk che arriva dalle vicine Blue Ridge Mountains e, talora, una strana solennità da funzione religiosa lontana nel tempo (e nell’infanzia dell’artista).
I pezzi lontani dal fiume
Due pezzi fanno eccezione e sono quelli che chiudono le due facciate dell’edizione in vinile (è un caso o si comincia a cadenzare i brani secondo la vecchia ottica lato A e lato B?). One Eye Open mette a fuoco il rapporto contrastato della musicista con la sua identità confederata e descrive un inevitabilmente sinistro meeting del Ku Klux Klan (“E i fuochi hanno bruciato tutta la notte”). Houses Of The Holy è proprio il classico dei maschi alfa Led Zeppelin che McEntire sceglie di cantare da una “prospettiva queer”. Il ribaltamento, in teoria un filino ideologizzante, in pratica suona come una notevole ballata di sapore gospel rallentata rispetto all’originale.
Eno Axis potrebbe essere un disco-riassunto o una pausa di riflessione piuttosto che uno snodo di carriera. D’altronde la musicista stessa ha dichiarato in un’intervista: “Volevo esaminare la musica con cui sono cresciuta”. In ogni caso è l’ennesima prova che oggi la canzone d’autore è in mani soprattutto femminili. E sono belle mani.
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