Jeff Tweedy e il suo primo disco solista con brani originali.

Quando si affrontano percorsi sonori che portano dritti al cuore del folk-country alternativo più interessante degli ultimi decenni, è gioco-forza imbattersi negli Uncle Tupelo (1987-1994) e nei Wilco (nati nel 1994). Al centro della vivida creatività delle due band, si colloca la figura di Jeff Tweedy. Chitarrista, songwriter di prim’ordine e scrittore, Jeff ha sempre composto testi ricchi d’introspezione (quando non di autentica sofferenza). Non stupisce, quindi, che anche nella produzione solistica il musicista americano cerchi tenacemente di sciogliere un bandolo di emozioni intime e contrastanti.
La sapienza artistica di Jeff Tweedy
Warm è il primo album a firma Jeff Tweedy composto esclusivamente da brani originali ed è realizzato tramite un sapiente utilizzo dei mezzi espressivi di cui un artista di collaudata esperienza dispone. E’ anche un lavoro meno ‘carico’ rispetto a certe cose dei Wilco tipo Yankee Foxtrot Hotel. Dunque, spazio alle chitarre acustiche, alla steel guitar e a una voce di notevole, immutata intensità. A coadiuvare Jeff Tweedy, che in Warm assume il ruolo di polistrumentista, c’è il figlio Spencer, batterista di talento.
Gli stati d’animo di Warm
Gli undici brani dell’album raccontano frammenti di vita, anche dolorosi, offrono considerazioni tutt’altro che positive sui tempi in cui ci troviamo a vivere e testimoniano una richiesta di comprensione e calore umano davvero disarmante. Vale la pena di ascoltare, magari in una placida serata d’inverno, Bomb Above, brano d’apertura, Don’t Forget, I Know What It’s Like e Having Been Is No Way To Be, con il loro godibilissimo retroterra alt-country. Una menzione particolare la merita la ballata How Will I Find You dove la necessità di empatia che anima l’intero album emerge con struggente bellezza.
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