
John K Samson è un giovane cantautore e attivista sociale canadese nonché leader dei Weakerthans, band piuttosto quotata in patria, ma praticamente sconosciuta da noi. Winter Wheat, che gode dell’endorsement della ANTI-Epitaph, è un disco molto curato dal punto di vista musicale, schieratissimo su temi importanti quali ecologia e politica e attento alle commistioni culturali. Assieme ad altri artisti canadesi (tra i quali spiccano gli Arcade Fire, Neil Young e lo scomparso Leonard Cohen), Samson aderisce a The Leap Manifesto, associazione ecologista che lotta per sostenere l’abbandono dei combustibili fossili, per un’economia più giusta e per il riconoscimento dei diritti delle comunità indigene del Canada.
John K Samson: un cantautore, tante buone cause
Tutte queste e altre istanze sono presenti nei testi e sono rese piacevoli dalla convincente performance di Samson, che forse può ricordare lo stile di Conor Oberst, almeno nei brani più riflessivi, e che lo fa rientrare nella folta rappresentanza degli esponenti del new (o post) folk. Ma Samson sceglie anche di misurarsi con una figura forse un po’ desueta come ‘ il cantante con la chitarra’ che veicola messaggi politici di una certa importanza.
Winter Wheat è anche un tributo a Neil Young
Tra le peculiarità del disco, leggiamo nelle note copertina, c’è il fatto che ben quattro brani (tra cui l’esplicito Vampire Alberta Blues ) sono ispirati da On The Beach di Neil Young, o meglio, fanno parte di un progetto di teatro-danza contemporanea di Brent Lott, For The Turnstiles, basato in gran parte su quel disco. Altri due brani, inoltre, prevengono dalle musiche composte per alcuni lungometraggi della regista Erika MacPherson, a conferma dell’ interesse per l’incrocio meta-culturale. Nonostante il materiale sia quindi piuttosto vario, l’impressione globale non ne patisce (tranne per una certa prolissità) e Winter Wheat scorre omogeneo, cambiando qui il passo, là il ritmo, ma restando sostanzialmente un corpo unico.
Be the first to leave a review.