I Kings of Convenience di Peace or Love: la stranezza di una calda musica norvegese.
Il duo norvegese composto da Erlend Øye e Eirik Glambek Bøe riappare, dopo una dozzina d’anni di ritiro. Erlend si è praticamente trasferito in Sicilia, dove fa parte anche di una band locale, La Comitiva, cantando in un discreto italiano; Eirik invece è rimasto fedele alla sua Bergen dove, dopo la paternità, si è preso il meritato riposo. I Kings of Convenience, dopo il grande successo di Riot On An Empty Street (2004) ci avevano pensato ben cinque anni per produrne il seguito, Declaration Of Dependence. Un capitolo leggermente più pensoso e meno immediato. Nel frattempo hanno sperimentato anche progetti alternativi: Erlend con The Whitest Boy Alive, Eirik con i Kommode. Lì hanno provato ritmi più sostenuti e persino danzerecci.
Peace or Love non cambia le coordinate stilistiche dei Kings of Convenience
Nonostante la provenienza nordica, i due suonano come se fossero su una spiaggia mediterranea e il titolo del loro secondo disco, Quiet Is The New Loud, era già una chiara dichiarazione d’intenti. Le canzoni parlano perlopiù d’amore e di rapporti più o meno felici, mentre la musica è un piacevolissimo insieme di armonie vocali e morbido fingerpicking.
Visto che una squadra vincente non si cambia, il ritorno in sala d’incisione ripete, rinnovandola appena, la formula che portò al successo planetario di Riot e del singolo Misread. Voci sussurrate e corde cristalline, tocchi di piano e archi d’atmosfera. Questa volta c’è un po’ meno esotismo, con il faro del più famoso duo vocale della storia, ovvero Simon & Garfunkel, che indica ancora la via. La rinnovata collaborazione, in due brani, con la cantautrice canadese Feist riporta ancora a Riot dove la sua voce riempiva altrettante canzoni. A onor del vero, quando in Peace Or Love si ricompone il trio la varietà conforta l’ascoltatore, altrove un po’ imprigionato dalla pigra uniformità del repertorio. Un vero peccato è l’auto-plagio di Angel, brano che ricorda un po’ troppo Misread. Al duo norvegese, questa volta riesce meglio il bel soul acustico di Fever.
Il primo disco per l’estate 2021 è Peace or Love
Nella scaletta incuriosisce il titolo del brano A Catholic Country; a quale nazione sarà mai dedicato? Piace pensare che sia l’Italia, ma nel testo non ci sono molti agganci che lo spieghino. Peace Or Love è quindi un perfetto disco per l’estate, a maggior ragione se parliamo di questa estate, così bisognosa della serenità e della leggerezza che qui abbondano.
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