Patterns In Repeat, ovvero Laura Marling racconta la sua maternità.
L’estrema delicatezza di questo disco viene raccontata così da Laura Marling: “Per la prima volta ho composto canzoni guardando negli occhi una nuova creatura”. Parla della figlia, nata lo scorso anno, evento che il precedente disco, Song For Our Daughter (2020), solo immaginava. Di questo momento, dice ancora la Marling: “ È come essere giunti sulla cima di una montagna”. Nella sua discografia la cantautrice inglese ha già affrontato diversi aspetti dell’universo femminile: passione e determinazione in Once I Was An Eagle (2013), intimità e autonomia in Semper Femina (2017). Questi due album, rappresentano, almeno per chi scrive, i capitoli più interessanti della sua discografia. Ma non si rimarrà delusi neanche affrontando i primi dischi, magari un po’ acerbi, o l’interlocutorio Short Movie del 2015.
La serenità sonica di Patterns In Repeat
La tranquilla scaletta di Patterns In Repeat (Chrysalis/Partisan) offre chitarre arpeggiate, archi delicati e superbi arrangiamenti vocali. Niente percussioni, o quasi, per tutto il disco e anche un paio di strumentali a spezzare il racconto con leggiadria. Child Of Mine, che apre il disco, rapisce da subito, con un refrain anni ‘70 che risuona familiare, mentre in altri brani il canto è discorsivo e suadente, con chiari agganci alle grandi musiciste ed interpreti del passato, come Joni Mitchell e Nico.
In Patterns In Repeat Marling racconta se stessa e il rapporto con gli altri, come ha sempre fatto, alla luce dell’evento che, per molti, è il più importante della vita. Questa fase artistica allontana quel poco di arroganza esibita in passato, comunicando all’ascoltatore le gioie, i dubbi e le ansie della genitorialità, senza troppe smancerie. Solo all’inizio del disco, per qualche secondo, si ascolta un breve dialogo che comprende l’inequivocabile verso di un neonato. Un momento d’intimità svelata, forse ad arte, per introdurre la già citata Child Of Mine. Il video del brano, peraltro, non lascia dubbi a proposito…
Be the first to leave a review.