Lee Hazlewood nel periodo post-Nancy Sinatra

Ridondante e retorico quando voleva essere drammatico, triviale quando voleva essere ironico, Lee Hazlewood potrebbe essere considerato il simbolo dell’artista SBAGLIATO. Invece, da oltre dieci anni a questa parte viene annoverato fra i maestri della scena indie contemporanea, probabilmente per il suo eclettismo e la sua capacità di essere nello stesso momento, mainstream e alternativo.
The LHI Years: Singles, Nudes & Backsides 1968-1971 si colloca nel secondo settore. Messo in banca il ricavato delle produzioni e dei duetti misteriopop con Nancy Sinatra, Hazlewood poté creare nel ’68 l’etichetta LHI (Lee Hazlewood Industries, nientemeno) e incidere una sequenza di singoli e album a proprio nome. I risultati commerciali non furono mai entusiasmanti (alcuni di questi titoli vennero pubblicati solo in Europa o addirittura solo in Svezia), quelli artistici sono invece notevoli, per quanto inferiori alle incisioni MGM del periodo 1966-67.
Non appena ci si fa catturare da questa buffa miscela di lounge e country, commedia e melodramma e da una voce in stile cugino marpione di Johnny Cash e Leonard Cohen si entra in un mondo da fiaba soft-core (il duetto con Ann-Margret Sleep In The Grass) così esagerato da risultare coerente, affascinante e persino emozionante (come non provare commozione davanti agli struggimenti sentimentali post-sbronza del protagonista di The Night Before?).
Unico demerito dell’antologia è quello di limitarsi a soli 17 pezzi; forse un’edizione in due cd sarebbe stata più opportuna e avrebbe, ad esempio, potuto contenere per intero l’album Songs For An Almost Lady, uno dei più belli della discografia hazlewoodiana.
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