Lisa O’Neill e All Of This Is Chance: nella musica, come nel cinema, un’Irlanda difficile e affascinante.
In questo periodo l’Irlanda artistica si mette mostra con alcune perle; nei cinema c’è il pregnante racconto di Martin McDonagh, Gli Spiriti Dell’ Isola (The Banshees Of Inisherin), mentre sul versante musicale esce il nuovo disco di Lisa O’Neill, la cantautrice della contea di Cavan ancora piuttosto ignota fuori dalla patria. Le due opere pescano entrambe nel duro ma affascinante passato dell’isola di smeraldo. Del film parleranno altre voci, ma le assonanze sono più che evidenti. Desolazione, miseria e fatalismo permeano in egual modo le due opere: McDonagh indaga su di una frattura profonda in un’amicizia e sulla crudeltà del fato, mentre i brani della O’Neill quotano spesso aspetti irlandesi (poesia, quadri, personaggi) per riutilizzarli creativamente. (*)
All Of This is Chance va oltre il folk irlandese
Lisa O’Neill, durante il Covid, ha preso in controtempo i divieti, occupando la National Concert Hall di Dublino in un concerto senza pubblico da non perdere assolutamente: https://youtu.be/vl_o10cjfc Lì, oltre alle sue canzoni, ha dato voce ad istanze e autori diversi (Tom Waits, Ivor Cutler, la tradizione irlandese, i canti politici). Qui, con All Of This Is Chance (primo disco per Rough Trade) cala un bell’asso, rischiando qualcosa in termini di fruizione, almeno rispetto ai precedenti lavori.
La voce un po’ rude, gli arrangiamenti assai scarni, i testi da seguire con cura, possono rendere l’ascolto un po’ faticoso, ma vale la pena di calarsi nelle canzoni, senza aspettarsi un ritornello o un assolo. Le canzoni sono senza tempo (antiche più che folk), come descrive bene il testo di Old Note (il vento ti ha fischiata / di nascosto dalla primavera / aleggia, vecchia nota / nuova nella mia testa). Il brano s’insinua, col suo bordone, fin nella pelle, producendo un brivido arcaico e struggente. Di certo Old Note riassume tutto il disco, mentre altre canzoni, alcune più aspre, alcune più leggiadre, lo completano. Un’opera non facilissima, solida e coraggiosa da ascoltare lontano da distrazioni e al riparo da spifferi e rumori, ché con gli spiriti irlandesi non si sa mai…
(*) Intanto nei cinema italiani è arrivato The Quiet Girl, primo, acclamato film di un altro regista irlandese, Colm Bairéad.
Be the first to leave a review.