Marco Rovelli - L'Attesa

L’attesa è l’insolito “discolibro” di Marco Rovelli.

Marco Rovelli è musicista, scrittore, professore. L’attesa è un’opera – descritta dall’autore come “discolibro” – che compendia tutte e tre le figure. A questo punto serve un piccolo manuale di istruzioni.

I molti, e fra loro interconnessi, contenuti de L’attesa 

L’attesa (pubblicato da L’innominabile editore) si presenta come un volume di 144 pagine con all’interno un cd  contenente 15 brani. Il libro è strutturato in 12 dialoghi con poeti, scrittori, psicanalisti, neuroscienziati, storici, filosofi-agitatori.  Ma non è ancora tutto e conviene lasciar la parola a Rovelli: ” Ogni canzone […] è legata a un concetto, e ad ogni concetto ho legato un dialogo che ho fatto con persone che ho incontrato in vent’anni di scrittura di libri e non solo”. Fra i concetti dei dialoghi abbiamo, fra gli altri, Amore, Metamorfosi, Creazione, Cura, Utopia, Resistenza, Diserzione.

Se la faccenda sembra seria, è altresì vero che a nessuno viene imposto  alcunché. Anzi L’attesa può essere visto come uno snodo di possibilità. Si può ascoltare il disco, seguendo i testi se si vuole,  oppure si può ascoltare una canzone e leggere il dialogo a essa collegato. Vanno tutte bene.

Detto che nei dialoghi ognuno andrà a cercare temi e  referenti che gli sono più vicini (per chi scrive Armando Punzo, Alessandro Portelli, Franco Berardi Bifo) e troverà svariati spunti d’interesse, tocca ammettere che, essendo questo un sito musicale, è il disco la parte del progetto che più ci attrae. Questo pur consapevoli che “ogni canzone ha tracimato da se stessa, non solo ha generato questo libro, ma ha fatto sì che ogni canzone prendesse nuova luce da quanto ha generato”.

L’attesa musicale

Marco Rovelli, che ricordiamo con Les anarchistes e poi in progetti legati alla musica tradizionale e alla canzone politica, ha sempre raccontato di essere nato come rocker. Un primo dato di fatto è che L’attesa è il suo disco da rocker. Magari autoriale, ma pur sempre convintamente rocker, grazie anche al non piccolo aiuto degli amici Paolo Monti alla chitarra e Massimiliano Furia alla batteria. Se Rovelli ha sempre detto di avere Iggy Pop come padre spirituale, qui siamo più dalle parti dei Waterboys, dei Thin White Rope o dei Pixies e di tutto un suono ricco di tensioni e passioni che rese bella la musica di fine ‘900.

Grazie anche a una voce sempre più sicura dei propri mezzi, Rovelli recupera questa enfasi non enfatica (o più semplicemente potremmo parlare di carica emotiva) e la utilizza per creare canzoni vigorose e in più occasioni trascinanti. Fatta eccezione  per la disturbante e temibile Come Se Finisse Il Mondo, tutto il lavoro è permeato da un’idea che pare essere quella della difficoltà come punto di partenza anziché impasse, della soglia come luogo dalle infinite possibilità. Ne viene fuori un album corposo (64 minuti!), coinvolgente e anche epico nella sua evocazione di  figure letterarie quali Don Chisciotte e Angelica (ecco il professore di cui si diceva…). Soprattutto ne viene fuori un album alla resa dei conti positivo e questa è, dati i tempi, una gran cosa.

Le cover de L’attesa

Nel disco ci sono tre cover, tutte rischiose. Ferita è Hurt dei Nine Inch Nails e viene tenuta saggiamente lontana sia dall”originale sia dall’inarrivabile versione che ne fece Johnny Cash. Lo stesso si può dire per Lo Specchio Del Diavolo/ Sympathy For The Devil: non potendo riprodurre lo spirito da sabba degli Stones,  ecco evocato un diavolo più intellettuale, sinuoso e persino più  affine alla fonte d’ispirazione bulgakoviana.

Non era facile nemmeno Fino All’Ultimo Minuto di Piero Ciampi (con cui Rovelli ha vinto il Premio Ciampi per la miglior cover) che resta indicibilmente dolorosa, ma si fa più notturna e, nello spirito del disco, liminale.

Marco Rovelli trend setter?

Si può dunque dire che siamo di fronte a un’opera a consumo lento e articolato. Esagerando, si può anche dure che siamo di fronte all’esatto opposto concettuale di TikTok. Il famoso-famigerato social network si reclamizza con “le tendenze partono da qui” e sarebbe bello se L’Attesa fosse uno dei punti di partenza per una tendenza in grado di riattivare in noi capacità sopite come quella di ragionare emozionandoci.

L’attesa si può ordinare tramite il sito www.marcorovelli.it

 

Marco Rovelli - L'attesa
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Nello scorso secolo e in parte di questo ha collaborato con Rockerilla, Musica!, XL e Mucchio Selvaggio. Ha tradotto per Giunti i testi di Nick Cave, Nick Drake, Tom Waits, U2 e altri. E' stato autore di monografie dedicate a Oasis, PJ Harvey e Cranberries e del volume "Folk inglese e musica celtica". In epoca più recente ha curato con John Vignola la riedizione in cd degli album di Rino Gaetano e ha scritto saggi su calcio e musica rock. E' presidente della giuria del Premio Piero Ciampi. Il resto se lo è dimenticato.

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