Murubutu

Murubutu e il rap letterario.

Storie d’amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali (Glory Hole): settimo disco, dopo il sorprendente lavoro in coppia con Claver Gold dedicato alla Divina Commedia di Dante, e nuovo lavoro concept che unisce il suo amore per il rap con la letteratura, ormai quasi un marchio di fabbrica per Murubutu. Questa volta il tema che unisce tutti i brani del disco è la pioggia, nelle sue diverse sfaccettature (l’acqua che lava e purifica, o che travolge, cancella e trascina via tutto), anche come metafora. Proposito pericoloso quello di giocare con la pioggia, essendo uno dei temi più inflazionati e abusati nell’arte. Ma Murubutu ha personalità, cultura e maturità sufficienti per affrontare il rischio con la consapevolezza di superare i luoghi comuni, centrando ancora una volta l’obiettivo. Il suono della pioggia fa da sottofondo costante in tutto il disco, unendo i brani tra loro. A volte più leggera, a volte scrosciante, la pioggia aleggia sempre come atmosfera nell’ambientazione di tutti i racconti. Perché quelle del prof. Alessio Mariani, in arte Murubutu, più che canzoni sono dei veri e propri racconti brevi in musica, svolti utilizzando il linguaggio del rap.

Storie d’amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali

La ormai raggiunta maturità artistica del rapper è evidente nei brani più duri del disco, a partire dall’iniziale Ode alla pioggia (intro) che con i suoi suoni scuri annuncia che il temporale si avvicina, per arrivare al capolavoro a sei mani di Black Rain con ospiti Claver Gold e Rancore, artefici di un rap old school da manuale, un trio formidabile che se provasse a fare un disco intero potrebbe diventare la formazione numero uno del rap italiano. Non è da meno la Black Rain pt.2 con altri due pesi massimi del rap italiano, Inoki e Dj Fastcut e il più giovane Mattak. Un brano ruvido e scuro come la pioggia del titolo, cosi come Pioggia infinita (ospite Moder) dove il linguaggio colto di Murubutu si sposa alla perfezione con lo stile del rap, e come quel Diluvio universale con il featuring notevole di En?gma.

 

Fanno da contraltare a questo lato più scuro alcuni brani dall’impronta più leggera, come Il migliore dei mondi, una ballata rap dal ritornello accattivante che strizza l’occhio al pop, Pentagramma dell’acqua e Temporale, con la melodia dolce della voce di Dia che accompagna quella di Murubutu, o la reggaeggiante Nuvole dove la voce dolce e leggera di Dia e quella tipicamente reggae di Lion D accompagnano quella dura e potente di Murubutu.

 Gli altri temi del disco

Come esplicitato nel titolo del disco, la pioggia però non è l’unico tema del disco, c’è anche quello dell’amore, raccontato nella notevole Palazzo di gemme, dove il rap di Murubutu si esprime a livelli altissimi, accompagnato dal cantato di Dhany, nell’altrettanto riuscita Multiverso, ballata dalla melodia raffinata e quasi cantata, in Il migliore dei mondi, e in Markus ed Ewa, un bellissimo ritratto per immagini di una storia d’amore sullo sfondo della Berlino divisa dal muro. Un brano splendido, in cui lo sguardo dell’autore ritorna a puntare sulla Storia, come fa anche in Legio XII fulminata dove racconta l’episodio storico in cui la legione di Giulio Cesare fu salvata dalla pioggia quando ormai sembrava sconfitta, dimostrando ancora una volta la duttilità del linguaggio del rap come strumento comunicativo.

Un esperimento ben riuscito per Murubutu

Come sempre, quello dell’artista emiliano è un rap ricco di citazioni e riferimenti colti, che può dare adito a chiavi di lettura diverse secondo l’approccio con il quale ci si avvicina al disco: cinematografico, letterario, storico, artistico. Così le citazioni sparse tra le strofe di artisti quali Van Gogh, Mirò, Renoir, Matisse e Kandinskij, potrebbero far pensare all’accostamento a quei pittori accomunati dal sogno, portatori di innovazioni nell’idea di uno scostamento dalla figurazione rispetto al tema del reale, che hanno prodotto immagini non esattamente reali ma rappresentanti uno stato emotivo, arrivando per questa strada fino all’astrazione, dove cioè l’immagine diventa pura emozione e emotività. D’altra parte, la pioggia è un tema al quale gli impressionisti furono molto legati, perché la pioggia, cambiando la percezione delle condizioni atmosferiche, cambia l’impressione di un momento. E non sarà un caso se in copertina è raffigurata una replica di un quadro di Gustave Caillebotte.

 

Da non sottovalutare comunque l’aspetto puramente tecnico musicale: anche qui siamo a livelli molto alti, grazie all’apporto di alcuni dei migliori produttori che hanno lavorato alle tracce del disco. Così, in un crescendo che passa dalle nuvole alla pioggia, dal temporale al diluvio universale, Murubutu compone un altro piccolo capolavoro utilizzando ancora una volta la struttura del disco a tema, confermandosi come uno dei pochi rapper italiani a essere riuscito a creare uno stile unico e originale.

Murubutu per la prima volta avrà con lui sul palco una formazione di musicisti live: ableton, basso, chitarra, tromba e la voce di Dia. Queste le date:

Venerdì 18 marzo POZZUOLI (NA) – DUEL CLUB

Sabato 26 marzo FIRENZE – VIPER THEATRE

Venerdì 1 aprile BOLOGNA – ESTRAGON

Venerdì 22 aprile RONCADE (TV) – NEW AGE

Sabato 23 aprile MILANO – ALCATRAZ

Venerdì 6 maggio TORINO – HIROSHIMA MON AMOUR

Murubutu – Storie d’amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali
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Musicalmente onnivoro, tendo a non rinchiudere i miei ascolti in generi musicali definiti. Collaboro con radio locali e testate on line. Faccio parte della giuria di alcuni premi nazionali (Premio Tenco, Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale).

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