L’Officina F.lli Seravalle produce un nuovo, avventuroso manufatto: Ledrôs
Entrare nell’Officina F.lli Seravalle è una delle esperienze sonore più avventurose ed eccitanti che si possano fare oggi. Avventurose perché non c’è nulla di scontato nella loro musica che attinge a fonti sonore complesse e diversificate: naturalmente la sperimentazione elettronica, ma anche il prog, il jazz, le alchimie spaziali kraut, la musica colta contemporanea. Eccitanti perché capaci di suscitare emozioni e sensazioni forti, non intellettualistiche, anche se ricche di riferimenti culturali e filosofici, dall’amato Cioran al Calvino qui citato espressamente nel brano Vignesia, così come altri titoli rimandano ad autori e pensatori quali Goncarov o Spengler o Ceronetti.
Officina F.lli Seravalle e il ribaltamento del pensiero comune
Come già nei precedenti loro lavori, anche qui il titolo è preso dal dialetto friulano, Ledrôs (Zeit Interference / Lizard Records) indica il rovescio, spiegato all’interno del disco sia come sguardo che si rivolge all’interno per coglierne i silenzi e i segreti, sia come «il ribaltamento del pensiero comune». La musica esprime una radicalità forte contro il mondo attuale, sia sul piano esistenziale che sociale. Non è forse un caso che il primo brano, straordinariamente bello e potente, sia Elogio di Oblomov, perché nel pigro più famoso della letteratura si leggono il rifiuto e l’opposizione a una società che fa del ritmo violento del cambiamento continuo un mito devastante per la vita degli uomini e del pianeta. Per dirla con Pasolini sviluppo non è sinonimo di progresso.
Ledrôs: musica per la mente, per il corpo e per i nervi
L’atmosfera complessiva del disco è di stampo psichedelico; questa è musica per la mente, ma anche per il corpo, per i nervi, brani come A4 – Driving the Moon Home o Retinal Fetish invitano al dimenarsi e al ballo. In Di Refosco E Di Ghigno un piano minimale e desertificato dialoga con i glitch elettronici in un’atmosfera onirica inquieta, Il Silenzio del Corpo affida la linea melodica a un flauto morbido e folk, ritmi spezzati e sperimentazioni jazz illuminano Néfaste Clairvoyance, in Vignesia Nino Maglione e Filippo Marzolla recitano la parte dedicata a Venezia de Le Città Invisibili di Calvino su un‘elettronica nervosa e atmosfere misteriose. Fra rimandi ai Kraftwerk e a Miles Davis il disco dei F.lli Seravalle ci conduce attraverso una proposta musicale ricchissima. intensa e, malgrado il carattere sperimentale, assolutamente godibile a conferma di come l’Officina in questione sia un laboratorio che tratta la musica con passione, amore, competenza e creatività.
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