Olden – Questi anni. Dieci brani inediti di Gianni Siviero

Olden riscopre Gianni Siviero: Questi anni.

Con il suo nuovo lavoro discografico (Questi anni. Dieci brani inediti di Gianni Siviero) Olden, cantautore umbro ma da tempo residente a Barcellona, torna a presentarsi nelle vesti d’interprete con un disco coraggioso. Coraggioso perché la materia trattata, oltre a essere impegnativa, è anche poco conosciuta. Qui non si tratta, infatti, di riproporre brani classici conosciuti dal pubblico, ma di riscoprire un grande cantautore, Gianni Siviero, di cui pochi ricordano il lavoro.

Le ragioni dell’incontro

Olden incontra Gianni Siviero complice Roba Di Amilcare, la costola barcellonese del Club Tenco, che due anni fa ha organizzato un doppio disco tributo al cantautore torinese (Io credevo. Le canzoni di Gianni Siviero), contribuendo alla riscoperta di quest’artista atipico, ritiratosi dalle scene da circa quarant’anni, ma che ha sempre continuato a scrivere. Tra gli ospiti di quel disco c’era anche Olden, con la sua interpretazione di Che bella luna. Un incontro, quello con il repertorio di Siviero, che deve aver evidentemente colpito positivamente Olden, tanto da decidere di registrare un disco intero (sulla label Squilibri), andando a scegliere tra i tanti brani rimasti inediti del suo repertorio. Nel grande patrimonio compositivo di Siviero, Olden è andato alla ricerca di brani dalle tematiche diverse, riuscendo così a restituire un’immagine completa del cantautore torinese, passando dai brani più caratterizzati dall’impegno sociale a quelli più intimi, mettendo in risalto tanto la vis polemica quanto il lato più poetico e lirico.

Olden interpreta Gianni Siviero

Tra i brani più impegnati, spiccano Non vogliamo capire (scritta nel 2020) che col suo testo splendido sui vizi del vivere contemporaneo colpisce al cuore la società del consumo e dello spreco, così come il coevo Questi anni, aperto dalla voce di Siviero che si alterna a quella di Siganda per una rock ballad intensa, tra acustico ed elettrico (gli anni sognanti il nulla ma firmato, seriale etichettato ma esclusivo).

Meno recenti sono Italiani veri (del 1990) in cui Siviero intinge la penna nel veleno per raccontare di un paese delle stragi, coinvolto in guerre in Medio Oriente, con l’allora razzismo nascente verso i “vu cunprà”. Un testo durissimo, con una musica al contrario molto dolce ma dai risvolti oscuri. Uno dei brani più belli del disco, in cui ritorna in chiusura la voce di Siviero, quasi a voler sottoscrivere anche con la sua voce questo testo potente e duro. Sempre dagli anni 90 arriva Che bella luna, con ancora le voci di Siviero e Olden che si alternano. Un rock elettrico, per una descrizione tagliente della TV che tutto spettacolarizza, anche le tragedie (Lo spettacolo ha fame tanta fame, da divorare tutto e digerire, il vero e il falso e trasformarlo in lire, in indici d’ascolto e in liquame). Notevole e preveggente, non solo delle allora nascenti TV private, ma anche dell’odierno mondo della rete.

Olden recupera tutte le vene della musica di Gianni Siviero

Dal 1987 Olden recupera Mille e non più mille, fornendo l’ennesima prova delle sue grandi doti d’interprete. Un brano perfettamente riuscito, grazie anche al lavoro di Ferri alla produzione artistica e arrangiamento, che ha riportato un brano di trentacinque anni fa ai giorni nostri.

Ma la vena lirica e poetica di Siviero non è inferiore al suo lato più impegnato. Colpiscono brani quali I piccoli regali (2013) una ballad elettrica con ospite alla voce Rusó Sala (ho regalato orologi, perché nessuno, si dicesse sorpreso, dell’arrivo inatteso, del buio della sera), come anche Sera di luglio (2020) con ospite Claudia Crabuzza, e infine In cerca di un ragionamento (2000) con Wayne Scott. Questo continuo interscambio di voci che si ripercorre per tutto il disco è un alto punto di forza del lavoro, che movimenta e vivacizza, dando nuova linfa alle composizioni. Ci sono infine brani più intimi, quali Troppe cose o Dimmi Giorgio (2002) dedicata a Giorgio Lo Cascio, aperta dalla voce di Siviero quasi recitando, e chiusa splendidamente da Olden. Un brano intenso e toccante.

Il giudizio

Dall’ascolto di questo Dieci anni emerge un lavoro molto particolare e sentito, che non solo ci restituisce le grandi doti d’interprete di Olden, ma ci consente di recuperare una parte del patrimonio della canzone italiana che rischiava di rimanere dimenticato. Merito non solo di Olden e dei suoi ospiti, compreso l’ottantaquattrenne Siviero presente in ogni brano, ma anche delle sapienti mani di Flavio Ferri alla produzione e direzione artistica, che ha saputo rivestire le canzoni di suoni moderni senza però snaturarle, dandogli ancora più forza e vigore.

Olden – Questi anni. Dieci brani inediti di Gianni Siviero
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Musicalmente onnivoro, tendo a non rinchiudere i miei ascolti in generi musicali definiti. Collaboro con radio locali e testate on line. Faccio parte della giuria di alcuni premi nazionali (Premio Tenco, Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale).

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