Robert Forster dall’Australia alla Svezia a cogliere Strawberries.
Il precedente disco di Robert Forster, The Candle And The Flame, usciva in coincidenza con un grave problema di salute della moglie, Karin Bäumler. Nell’occasione l’ex Go-Betweens le rendeva omaggio con la rabbiosa She’s A Fighter. Per il nuovo album il cantautore australiano ha rispolverato una frequentazione europea del recente passato.
Prima del Covid Forster aveva infatti suonato con alcuni musicisti svedesi, lasciando aperto il canale per future collaborazioni. Poi sappiamo cosa è successo e gli anni sono passati velocemente. A Stoccolma, con Peter Móren (Peter, Bjorn & John) alla produzione, si è passati finalmente alle registrazioni che hanno dato vita a Strawberries. Móren, oltre ai suoi strumenti (chitarre, tastiere, armonica) ha riportato in studio Jonas Thorell (basso e molto altro) e Magnus Olsson (batteria e percussioni). Inoltre, ad arricchire e completare alcune parti hanno raggiunto lo studio Anna Åhman, piano e tastiere, e Lina Langendorf, fiati assortiti. Karin Bäumler, che sembra stare meglio, ha contribuito a distanza con la sua voce, così come il figlio Louis, che condivide lo stesso mestiere del padre, nei brillanti Goon Sax.
Diverse novità sonore in Strawberries
Buone nuove, quindi, e suoni nuovi: come il rockabilly di Good To Cry, che ricorda la formula festosa dell’ ultimo Nick Lowe; il divertente simil cabaret della title-track a due voci con Karin, e, nel finale, due brani dove i fiati della Langendorf offrono nuovi colori, specie nel tumultuoso sprazzo free di Diamonds. Si fanno anche notare gli otto minuti di Breakfast On A Train, un resoconto dilatato di una rimpatriata tra amici, con note anche piccanti…
Nonostante lo stesso Forster definisca Strawberries ‘’disco simmetrico’’ per via delle otto canzoni per due immaginarie facciate, con questo lungo brano, e la dirompente Diamonds di cui sopra, sbilancia un po’ la compattezza di un’opera piuttosto serena e gioviale. I trentasette minuti di Stawberries vanno consumati con attenzione, come i frutti del suo titolo, che non bastano mai a saziarci…
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