Un nuovo disco intitolato con i loro veri nomi: Christian & Mauro, ovvero Teho Teardo & Blixa Bargeld.
Otto, dicasi otto, anni separano questo nuovo lavoro di Teho Teardo & Blixa Bargeld, Christian & Mauro (Specula Records), da quel Nerissimo che aveva quantomai confermato come il sodalizio dell’asse Pordenone-Berlino fosse una delle più preziose gemme della musica contemporanea internazionale con lo hiatus esistenziale del Covid in mezzo ad aggiungere riflessioni ed, ancora, riflessioni.
Giunge ora, titolato sotto i nom de plume con i veri nomi propri dei due artisti, Christian & Mauro, che appaiono fanciulli nella ricca cover, questo lavoro che è il terzo sulla lunga durata, ma che ha visto anche un paio di EP vinile only ed uno spettacolare live inframmezzare le diverse uscite. E diciamo che gli otto anni di attesa hanno ampiamente soddisfatto, a differenza di altre uscite di nomi noti, di procrastino pluriennale, i gusti del sottoscritto che son sempre più di difficile compiacimento, sarà l’incipienza dell’età o saranno i seni venosi intracranici aperti di recente a magnetica scoperta.
Dalle prime note si vola alti
L’apertura affidata alla sinora unica nota Starkregen è virgilianamente programmatica e la fusione di un certo gusto per l’armonia e la composizione autoctona ed universale al tempo stesso di matrice Teardo si amalgama perfettamente con la comprovata babele linguistica di Blixa, sempre più impegnato/divertito nel ruolo di declamatore di celestiali inferi sonori attraversati dalla coppia in una selva solo a tratti oscura.
Dear Carlo si dipana in una supposta marzialità per inerpicarsi su un magmatico loop nel finale, chi sia questo Carlo che fa torte eccellenti ho il dubbio di saperlo ma per adesso me lo tengo per me. I Shall Sleep Again sottrae per farsi sinuosa, credo sia una delle cose maggiormente difficili per musicisti dotati operare in tal guisa in un’epoca dove l’eccesso tenta di stordire il gusto per chi ancora lo possiede.
I momenti migliori di Teho Teardo & Blixa Bargeld – Christian & Mauro
Bisogna Morire si pone tra le mie preferite, con un lavoro sui pizzicati e corde altre, …O come t’inganni se pensi che gli anni non ha da finire bisogna morire come incipit e Se tu non vi pensi hai persi li sensi, sei morto e puoi dire: bisogna morire a chiosa …se non è dantesca….e se tra una strofa e l’altra ci inseriscono Bella Ciao un motivo ci sarà, ogniuno la legga come vuole, per me è abbastanza chiara.
È pericoloso sporgersi (lo so, è una delle prime frasi che si imparavano in tre lingue quando si viaggiava spesso in treno…), molto sognante, uno degli episodi più romantici seppur il testo vada interpretato non limitandosi alla narrazione di Blixa, che quando italica, me lo rende così lontano, così vicino…e, si, è quantomai pericoloso sporgersi, in ogni direzione.
Close Up , dove si omaggia l’appartenenza geografica di Teho e si cita il grande Cecil B.De Mille, ha una costruzione sonora particolarissima. Teardo qui per me è il Kurt Weil dell’oggi e pure del domani, mi crogiolo nel suo finale come in un sogno alla Fritz Lang. Durch Mich è di nuovo l’illusione sonora di una emozione onirica, par di sentire un theremin ma voglio rimanga mia teutonica suggestione.
Menschenentsafter, che sta per Spremiagrumi Umani, è riflessione filosofica su molti che ci circondano, una citazione da un passato, con qualcosa di Jarry, verso un presente che manca totalmente di poesia patafisica, una slurpata riservata a pochi mentre molti son solo succo.
Verso un grande finale
Libelle Und Gigant avverte sui rischi di colossi pronti a schiacciarci danzando , note trasognanti per un testo di medievale inquietudine, e quindi si giunge al termine della notte con Rimangono, e quando Blixa declama my two stolen years that have disappeared from my accounts without a trace non può che provocare un brivido sempre più comune che si affida alla certezza del rimanere, senza esser più, nei cuori di chi ancora c’è.
Ringrazio questi contemporanei Vladimir ed Estragone per avermi concesso un ritorno di siffatta bellezza mentre, per il prossimo ineludibile appuntamento, aspettando, godo.
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Marcello Valeri
Collaboratore per testate storiche (Rockerilla, Rumore, Blow Up) è detestato dai musicisti che recensisce e dai critici che non sono d'accordo con lui e che , invece, i musicisti adorano.
