Anton Newcombe e i suoi The Brian Jonestown Massacre in ottima forma per The Future Is Your Past.
Cosa non si inventa per tenere in vita il supporto fisico! Per il loro nuovo album The Future Is Your Past (A Recordings), i Brian Jonestown Massacre hanno pensato di allegare al vinile, ovviamente 180 grammi, una confezione di sei matite colorate. Infatti, mentre la copertina del cd viene venduta in due differenti versioni, quella del vinile presenta solo i contorni di un veicolo militare lanciamissili che ognuno dovrà poi colorare a suo piacimento. In ogni caso ogni mezzo è buono per spronare la gente a comprare dischi, anche farci tornare bambini con gli albi da colorare! Altra piccola stranezza è che la title track non sia stata inclusa nella scaletta del disco.
Un progetto più che una band
Come noto la band è la creatura di Anton Newcombe, intorno a lui nel corso di trent’anni si sono avvicendati numerosi musicisti, qui ci sono l’islandese Hakon Adalsteinsson (chitarra) e il berlinese Uri Rennert (batteria) che hanno partecipato alle session di registrazione nello studio berlinese di Newcombe. Il disco esce per la sua etichetta la A Recordings e segna insieme al precedente Fire Doesn’t Grow on Trees il ritorno in gran forma del musicista californiano dopo un lungo periodo di stasi creativa. Il disco è stato registrato durante il periodo del lockdown e nei testi si riflette il senso di incertezza, di incredulità, di smarrimento che ha colto un po’ tutti. Ma per fortuna c’è l’amore che è “tutto quello che ho da dare” (Do Rainbows Have Ends) e soprattutto Nothing Can Stop The Sound, titolo della canzone che più rapidamente si pianta nel cervello, ipnotica e orientaleggiante coi suoi riff di immediato impatto.
The Future Is Your Past ricco di spirito rock.
Rocker eclettico, Newcombe nei suoi diciannove dischi precedenti ha spaziato fra i generi dal garage, al kraut, al folk, al prog, all’indie, alla psichedelia, ma ha soprattutto mantenuta integra la sua indipendenza e coerenza, senza cedere a compromessi di sorta, non legandosi alle grandi major, e questo spirito ribelle e riottoso lo si respira pienamente fra i solchi di The Future Is Your Past. E non c’è dubbio che dal vivo risulterà davvero eccellente, tanto è pieno di energia e spirito rock’n’roll. E poi nel disco tutto funziona alla grande, non c’è canzone meno che buona, cosa volete di più?
Dal rock molto sixties di Do Rainbows Have Ends al glam di The Light Is About To Change, dalla velvettiana e psichedelica Fudge a una Cross Eyed Gods che riecheggia gli Stones di Paint It Black, dal folk psichedelico di As The Carousel Swings fino alla conclusione con Stuck To Yous, immersa in un’atmosfera lisegica e notturna fra piano, archi e chitarra e la voce ispirata di Newcombe più da cantautore che da rocker, una degna conclusione per un disco che ci fa ritrovare i BJM in ottima forma.
Be the first to leave a review.